Mi aspetta un’accoglienza insolita all’aeroporto di Olbia… una Rolls Royce Wraith blu scuro, con tanto di hostess e autista, è li ad aspettarmi.
Conosco il mio compagno di viaggio, uno spagnolo di nome Gabriel e insieme veniamo accompagnati dall’autista, rigorosamente inglese, al Grand Hotel di Poltu Quatu a bordo della luccicante Rolls. Luccicante non mi riferisco alla perfetta carrozzeria, mi soprendo dall’atmosfera dell’abitacolo che mi accoglie sotto il padiglione adornato con lo spettacolare sistema di illuminazione Starlight Headline. Trattasi di ben 1.340 lampadine a fibre ottiche che regalano la sensazione di stare sotto un cielo stellato.
L’abitacolo è lussuoso, materiali raffinati quali i sedili in pelle cuciti a mano per non parlare dei pannelli di rivestimento delle portiere in legno pregiato. Un salotto regale che non rifiuta di accogliere tutti i più sofisticati sistemi tecnologici a favore della guida e della sportività.
Arriviamo in albergo, il tempo di sistemare i bagagli e ci ritroviamo poco dopo nel piazzale delle Rolls Royce ci stanno aspettando, hanno i poderosi motori accesi. Sui loro lunghi cofani ammiro le Spirits of Ecstasy, le caratteristiche statuette poste sul radiatore. Ne conto più di una decina, ho davanti a me diversi modelli della Casa Britannica, tra Phantom e Phantom coupè, Ghost e Wraith, di diversi colori, di uguale bellezza.
Lo staff Rolls Royce mi permette di scegliere quale auto provare, la meta è già impostata sul navigatore a bordo, devo solo seguire le indicazioni stradali proiettate sul lunotto. Il mio compagno di viaggio Gabriel mi lascia la palla e io senza esitare punto il dito verso la Wraith, bianca, elegantemente sportiva. Me la sento cucita addosso, vuoi la mia giovane età, vuoi che è coupè, vuoi che è una delle ultime nate. La Wraith è mia.
Mi accomodo, sistemo il sedile e chiudo la massiccia porta che è incernierata posteriormente, mi faccio aiutare dalla chiusura elettrica con un comodo pulsante. Si parte. Bastano pochi metri per rendersi conto che sembra non esista più la forza di gravità. L’auto è leggera, lo sterzo morbido, i pneumatici girano sul velluto grazie alle sospensioni attive… il feeling è quello giusto. Qualche curva ancora e sono pronto ad affondare l’acceleratore. Sotto di me vengono scaricati a terra 632 cv, eppure l’esuberante V12 biturbo da 6.6 litri non ruggisce. Mi stranisco. Continuo con la guida sportiva e l’autovettura inizia ad assecondare le mie esigenze. La Wraith ha un cambio automatico collegato al Gps calcolando e prevedendo quindi le intenzioni del navigatore. In base allo stile di guida e al tracciato la Rolls mette a disposizione la potenza e asseconda il palato del suo conducente. Ecco così che la Wraith esplode progressivamente in un’esuberanza di potenza mai provata, la guida si fa veloce, il tracciato sempre più corto, il sound sinfonia, il tutto con estrema agilità e progressiva facilità. Anche le dimensioni di 5.27 mt di lunghezza per 1.95 mt di larghezza non mi preoccupano, sono concentrato a godermi l’imperiale Wraith bianca.
Faccio i cambi con Gabriel, ci divertiamo, divoriamo curva dopo curva, cerchiamo di contenere la sete di potenza e alla fine ci ritroviamo a esser felici come bambini nel sentir stridere i grossi pneumatici.
E i minuti passano, le ore tra curve, accelerazioni e sguardi colmi di stupore dei passanti, di chi viene fulmineamente sorpassato, di chi arriva in coda e fa una foto con lo smartphone, nessuno vuole perdersi il passaggio delle Rolls Royce. Con gli altri colleghi, al volante di Ghost, Phantom e Wraith, ci lanciamo sguardi di soddisfazione, ci sentiamo i protagonisti dell’isola e in fondo, per un giorno, lo siamo.
Ci scambiamo opinioni, sulle macchine e non, passiamo dal parlarne davanti al cofano al farlo durante un aperitivo di sosta. E arriva sera, le Rolls ci conducono a Porto Cervo, in centro, dove un Temporary Show Room impera tra il lungomare del luogo, fiancheggiato da ristoranti, locali e sguardi di commensali che si fermano al nostro sfilare. Lo Show Rom offre sensazioni uniche: una Phantom colore Blu Lago di Garda, prodotta in soli 35 esemplari al mondo, si fa ammirare, si fa toccare. Una Gosth nera mostra la sua regalità con immensa raffinatezza. Tecnici preparati sono disponibili a qualsiasi domanda.
La serata si chiude con una cena tra i colleghi di questa esperienza e lo staff Rolls Royce, il volo per Milano l’indomani mi aspetta ma non posso che immortalare con un ultimo scatto quella Wraith bianca parcheggiata davanti alla sua casa di Porto Cervo.
Godetevi qualche immagine scattata durante l’evento.
Articolo scritto e redatto da Paolo Agudio | Tutti i diritti sono a lui riservati