Non esistono regole precise per definire il progetto di una casa, è sempre un’esperienza unica e diversa. Credo che il progetto di una spazio domestico nasca da un racconto di una storia vera e personale. Sin dai primi incontri con Laura ed Alessandro, infatti, si è cercato di costruire una fase empatica e conoscitiva. In questo momento iniziale è importante osservare, ascoltare e capire le esigenze, gli usi e i costumi dei futuri abitanti. Non credo esistano idee sbagliate per vivere il proprio ambiente domestico, purché siano compatibili con il proprio essere.

Quando penso ad un progetto per una nuova casa immagino un luogo vissuto, reale e caotico; sono lontane le fotografie di case showroom da rivista patinata, una casa qualunque replicabile. La casa, per me, deve essere concepita come un luogo domestico personale, fatto di individui che interagiscono con lo spazio insieme ad una moltitudine di oggetti. Per tali ragioni, concepisco il processo della progettazione come un laboratorio libero e creativo, dove è importante che tutti i soggetti coinvolti partecipino attivamente immaginando la casa come luogo del proprio essere, rimanendo i veri protagonisti della storia. Rappresenta il mio personale punto di partenza in cui è possibile modellare lo spazio su misura, pensato per essere vissuto in ogni sua parte, flessibile anche per il futuro.

In genere penso che si rifletta troppo poco sul significato di casa e credo sia importante ripensare il senso profondo che tale parola assume per ognuno di noi per dare valore ai principi fondamenti della nostra vita privata e pubblica. Quando si pensa ai luoghi domestici vengono alla mente sorrisi, odori, gesti che sono frutto della quotidianità.

È importante perciò che la casa che sarà sia al tempo stesso casa del ricordo, casa privata e pubblica, un luogo che racchiuda contemporaneamente passato, presente e futuro.

Episodio #1

 

Articolo scritto e redatto da Francesca Motta | Tutti i diritti sono riservati