L’attesa sta finalmente per terminare, mancano pochi giorni all’esordio azzurro ai prossimi Campionati Europei di Francia 2016. Secondo la maggior parte delle opinioni, questa Nazionale è la peggior degli ultimi anni, ma spesso i commenti troppo negativi non portano mai a nulla. Basti ricordare quando nel 2006 alla partenza dei Mondiali dopo lo scoppio dello scandalo di calciopoli, la stragrande maggioranza del paese considerava i calciatori sopravalutati e corrotti, ovviamente non c’è bisogno di ricordare come poi andò a finire. Tornando all’Europeo, quello che si appresta a iniziare è il primo della storia con la formula a 24 squadre, un formato già visto nei Mondiali di calcio tra il 1986 e il 1994, con sei gironi da quattro squadre, passano al turno successivo le prime due classificate per girone, più le quattro miglior terze.
La storia europea dell’Italia è costellata da più dolori che gioie, perché oltre al titolo vinto in casa nel ’68 sono arrivate poi molte delusioni. Il titolo continentale fa il suo esordio nel 1960 proprio in Francia, la competizione non sembra attirare molto, infatti la formula di questa edizione del torneo prevedeva turni a eliminazione diretta con partite di andata e ritorno. Inoltre la partecipazioni era soggetta a iscrizione, in tutto si iscrissero 17 squadre, con delle clamorose rinunce, principalmente della Germania Ovest, Italia e Inghilterra. Le cose migliorano quattro anni dopo in Spagna, ora tutte le nazionali UEFA partecipano alle qualificazioni, l’Italia però non arriva alla fase finale. Nel 1968 l’Italia organizza l’Europeo e questo coincide con la prima qualificazione al torneo (in quanto ammessa di diritto), la Nazionale allenata da Ferruccio Valcareggi annovera grandi talenti; in porta debutta Dino Zoff dato che il portiere titolare, Albertosi, rinuncia per un infortunio, oltre al portiere azzurro in formazioni giocano Facchetti, Riva, Mazzola, Rivera e Anastasi. Si gioca in soli tre città: Firenze, Roma e Napoli, in quanto nelle prime edizioni prendevano parte solo quattro squadre alla fase finale. L’Europeo italiano verrà ricordato principalmente per la semifinale di Napoli contro L’URSS, dove l’esito viene deciso con il lancio della moneta, in quanto all’epoca non essendoci i calci di rigore (dopo i supplementari) la partita veniva ripetuta una seconda volta, in caso di un nuovo pareggio si ricorreva a tale pratica. Anche la finale, contro la Jugoslavia, viene giocata due volte, in seguito al primo incontro terminato 1-1 (con l’Italia che agguanta il pareggio a soli dieci minuti dalla fine), nella ripetizione s’impone per 2-0 con i gol di Riva e Anastasi.
Nonostante il titolo vinto e un buon Mondiale giocato in Mexico, nelle due edizioni successive gli azzurri non si qualificano alla fase finale dei campionati, tornano a giocare un Europeo nel 1980, ancora una volta ammessi di diritto in quanto paese organizzatore. Malgrado due anni prima l’Italia gioca un buon Mondiale, in casa non riesce a bissare la vittoria europea, si posiziona al quarto posto dopo aver perso la finale per il bronzo contro la Cecoslovacchia ai calci di rigore. Nel 1984 l’Italia non si qualifica, una delusione molto sentita dato che due anni prima aveva vinto il Campionato del Mondo in Spagna, da questa edizione viene eliminata la finale per il terzo posto. Soltanto nel 1988, l’Italia prende parte per la prima volta a un Europeo passando per le qualificazioni (perché nei precedenti era il paese organizzatore), la prestazione degli azzurri è buona, uscendo soltanto in semifinale contro l’URSS, in una sorta di rivincita dell’incontro di vent’anni prima. Nell’edizione successiva giocata in Svezia l’Italia per l’ennesima volta non si qualifica.
Si arriva all’Europeo inglese del 1996, il primo a 16 squadre, d’ora in poi l’Italia riesce sempre a prendere parte al torneo. L’attesa intorno agli azzurri di Sacchi è tanta, soprattutto dopo il Mondiale svanito soltanto ai rigori col Brasile, purtroppo però l’Italia uscirà al primo turno, infatti dopo una convincete vittoria contro la Russia, arriva la sconfitta contro la Repubblica Ceca e un pareggio a reti bianche contro i rivali di sempre della Germania. Euro 2000, l’ultimo del secolo, è una storia bellissima per l’Italia, ma dal finale molto triste! Gli azzurri di Zoff giocano un campionato quasi perfetto, vincono tutte le partite del girone eliminatorio e giungono in finale battendo l’Olanda (padrone di casa) in una storica partita giocata in inferiorità numerica, dove Toldo parerà tre rigori e Totti sforna il cucchiaio ai tiri dal dischetto. La finale contro i cugini francesi parte bene, l’Italia gioca meglio degli avverisari, dopo il gol di Delvecchio, gli uomini di Zoff subiscono il pari allo scadere da Wiltord e prendono il colpo di grazia da Trezeguet al golden gol, una morte improvvisa per gli azzurri, infatti il golden gol quando venne introdotto inizialmente si chiamava proprio sudden death. Quattro anni dopo l’esperienza europea non va oltre il girone, con gli azzurri di Trapattoni mai convincenti nel gioco. Anche se in molti daranno la colpa al blasonato biscotto-nordico tra Danimarca e Svezia, in quella manifestazione l’Italia non hai mai dato prova di poter passare il turno, se non in qualche sprazzo di gioco durante l’ultima partita contro la Bulgaria.
Nell’Europeo con i paesi confinanti (Austria e Svizzera) del 2008, l’Italia Campione del Mondo cerca di effettuare il double. Dopo una disastrosa partenza contro l’Olanda, gli azzurri si riprendono, ma devono soccombere nei quarti di finale ai rigori contro la Spagna, che per la prima volta ci sconfigge in un incontro internazionale. Giungiamo così all’ultimo torneo disputato quattro anni fa in Polonia e Ucraina. Nonostante gli umori non sono ottimi, a causa di deludente mondiale giocato due anni prima, gli azzurri di Prandelli partono bene pareggiando contro la Spagna campione di tutto, e superato il girone all’ultima partita l’Italia si riprende nella fase a eliminazione diretta. Nei quarti di finale elimina l’Inghilterra ai rigori, ma dopo una grande prestazione nei 120 minuti regolamentari, ma naturalmente la partita più significativa rimane la vittoria contro i tedeschi in semifinale. In una match dove partivamo da super-sfavoriti, nei giorni prima dell’ incontro i giornali tedeschi scrivono di ogni contro l’Italia e gli italiani, assaporando la prima vittoria contro gli azzurri in campo internazionale; peccato che poi il campo riporta un altro verdetto, con la doppietta di Balotelli, che probabilmente gioca la sua miglior partita di sempre. In finale invece stacchiamo completamente la spina, subendo quattro reti dalla Spagna che si riconferma campione, una partita influenzata anche da scelte iniziali errate, facendo giocare calciatori oramai logorati dal torneo a scapito di gente più fresca.
Ora non ci resta che aspettare il prossimo 13 giugno per l’esordio contro il Belgio. Anche se i pronostici non ci vedono bene, non dobbiamo far mancare il nostro supporto. Perché, anche senza una generazioni di Baggio, Del Piero, Pirlo ecc…le partite della Nazionale sono sempre una buona occasione per stare in compagnia, anche con chi segue poco il calcio durante la stagione.
Articolo scritto e redatto da ALESSANDRO SACCO | Tutti i diritti sono riservati