Molto girly. E molto girl power. Spesso non capito, ma suvvia, chi non ha mai amato il rosa? Per tutte quelle che ne hanno fatto una scelta di vita, per quelle che consegnano nelle sue mani l’esito romantico di un incontro. Il rosa lo si ama e basta. Incluse quelle che non lo portano, per la paura che sia troppo, appunto, girly.
Perché il rosa si, è femmina, l’azzurro maschio. E allora?
Mille le sfumature, non 50 – purtroppo – ma mille. Dal cipira al rosa pastello, dal rosa-pennarello-Giotto – che più rosa non si può – al rosa shocking. Brillante ed entusiasmante. Irriverente se giustamente declinato. E anche rock. Ne sa qualcosa la passerella Versus, energica e pop, fresca di un mood very ‘60s, luminosa di un rosa fluo interpretato da materiali plastici e fibre sintetiche. Il tocco vernice non manca. L’effetto è vibrante. Forte è anche l’accenno per Bailey, che coraggio e talento hanno portato ad elevare il british heritage della maison Burberry a livelli brillanti. Nella sua collezione non sono solo colori e materiali a brillare, brilla la capacità di rieditare l’iconico trench in declinazioni sempre nuove ed interessanti, brilla il suo genio creativo. Ancora promosso a pieni voti. Dettagli tech anche per Laura Biagiotti, che in piena coerenza con la sua tradizione non trascura i colori brillanti e il suo capo iconico: la maglia. Effetto shocking anche per .normaluisa, dove il rosa incontra il fragola per un effetto ancora luminoso, attraverso linee più fluide e morbide. Da Gucci l’effetto brighting incontra una allure di rigore che alza i colli e copre le spalle in un risultato in cui una certa inflessibilità è invasa da una non dimenticata sensualità. L’eleganza regna sovrana. Più romantiche si fanno invece le passerelle Blumarine e Issa London. Anna Molinari esprime ancora una volta il cuore della tradizione Blumarine: il romanticismo e l’iperfemminilità sfilano attraverso figure leggere, poetiche. Romantica anche Issa London. Il tema è ‘’Il Giardino del Paradiso’’, le declinazioni naturali e romantiche una dovuta e interessante conseguenza. Il risultato è diverso e cattura l’attenzione per una diversa declinazione di un mood romantico che si fa quasi frizzante. Scervino si allontana da questo gusto romantico in favore di un’allure hippy e boho-chic: ancora sensuale. Mini dress per il giorno, maxi lunghezze per la sera. Schiene nude. Spalle scoperte. Io, francamente, l’adoro.
A questo punto, a tutte quelle che rifuggono il rosa come la peste del ‘300, chiedo: siete certe che sminuisca il vostro spessore di donne?
(Credits: Tumblr)
Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati