Avete presente il peluche tanto amato dal vostro bambino? Forse è un orso, una copertina o una morbida anatra. Poco importa la forma, stiamo parlando dell’oggetto preferito di vostro figlio.
Lo cerca durante il giorno ma soprattutto prima della nanna. Lo abbraccia, lo stringe, lo tira. Guai a non trovarlo, protesterebbe fino alla sua ricomparsa. Insomma vostro figlio e il suo peluche sono inseparabili.
Se vi ritrovate in queste parole sapete bene che quel pupazzetto ha un valore inestimabile e lo capite perché è proprio insostituibile.
Vi siete mai chieste che ruolo ha nella sua crescita? Mamme, dovete sapere che quel peluche tanto amato ha diverse funzioni tra cui quella di rassicurare, dare un senso di protezione e di tranquillità.
Ne parlò per la prima volta Winnicott, pediatra e psicoanalista inglese, che definì il peluche preferito come oggetto transizionale.
In altre parole è il ponte tra il bimbo e la mamma, quell’oggetto rassicurante che il bambino ricerca per sentirsi sicuro proprio quando comincia a percepire di essere altro rispetto alla madre.
Non è un caso che comincia ad attaccarsi al peluche preferito all’età di circa 9-10 mesi, momento in cui finisce l’esogestazione.
Da questo momento infatti il bambino è stato nel mondo più tempo rispetto ai mesi in cui è cresciuto nel grembo materno. Quindi avviene una chiara presa di coscienza: sono diverso dalla mia mamma aiuto! Ho bisogno di qualcosa che mi rassicuri!
Ci avete mai fatto caso che il peluche viene richiesto spesso prima di andare a dormire? Accade perché quello è un momento delicato in cui c’è il distacco dalla mamma. Il pupazzetto servirà quindi a contenere la paura e a permettergli di abbandonarsi al sonno.
Portatelo con voi in vacanza o nei momenti in cui sentite che potrebbe aumentare lo stress (inserimenti all’asilo, traslochi, visite medice, ecc) ma state molto attenti a non perderlo.
La perdita dell’oggetto transizionale infatti può mandare in crisi il bambino che perderebbe un vero e proprio punto di riferimento.
Se dovesse capitare spiegategli cosa è avvenuto con parole semplici, sotto forma di racconto.
Consolate e coccolate senza mai sminuire il suo dolore, ricordate che è molto profondo. Potreste anche proporgli di scegliere un nuovo peluche del cuore a cui potrà piano piano affezionarsi.
Articolo scritto e redatto da Elisa Castellano | Tutti i diritti sono riservati