Metti una serata di quelle in cui Milano, con fare malizioso, si fa scivolare fuori dal completo business e si veste della pregiata seta della sua bellezza non per tutti e senza tempo; metti una terrazza dalla quale allungare una mano e sfiorare il Duomo è a un passo dal divenire; metti una (due, tre…) flute di prosecco che scioglie gli imbarazzi e incoraggia sette temerari amanti del buono e del bello a cimentarsi con ingredienti goduriosi; metti uno staff accogliente e professionale che li mette a proprio agio col sorriso.

Obicà (all’esordio Obikà, nome modificato per il decennale del brand a sottolinearne con maggiore forza l’impronta tutta italiana) nasce come Mozzarella Bar partendo dal concept dei super modaioli sushi bar, quindi bancone di legno, ingredienti e preparazione tutto rigorosamente a vista, e si evolve nel tempo diventando luogo di incontro per aperitivi, pranzo leggero e da poco ristorante e pizzeria, sempre percorrendo la strada del prodotto italiano di qualità superiore, con alcuni produttori come fornitori in esclusiva, e sempre mantenendo al centro del progetto la meravigliosa e sensuale – morbida e rotonda, bianca come pelle non offesa dallo sguardo di lussuria del sole – mozzarella di bufala.

La location è la terrazza al settimo piano della Rinascente, dove veniamo accolti ad uno dei tavoli “social” che sono una delle novità, cioè tavoloni di legno con sgabelli alti adatti ad una serata in comitiva più che a un’aperitivo pettinato, e il fatto che Obicà offra entrambe le possibilità va ricordato tra i plus.

Mentre la Events Manager Nadia ci fa visitare il locale parlandoci dei prodotti e dei produttori e raccontandoci come è nata l’idea di un Mozzarella Bar nella mente del fondatore Silvio Ursini, viene allestita la nostra postazione da Masterchef, dove tra poco andremo a creare delle composizioni secondo la nostra fantasia utilizzando gli ingredienti che Obicà ci mette a disposizione: naturalmente mozzarelle di bufala, stracciatella, pesto di basilico, acciughe di Cetara, carciofi arrostiti, culatello, fichi secchi, datteri, frutti del cappero, capocollo, miele di api nere, blu di bufala, insomma una selezione dei prodotti che si possono trovare tutti i giorni nella carta. Tralascio la descrizione della misera figura del vostro cronista, purtroppo immortalata in fotografia e consegnata all’eternità senza meritarlo, sottolineando però che nonostante la scarsezza dello chef le materie prime erano talmente al top che nessuno dei piatti preparati è stato risparmiato!

Dopo l’esibizione culinaria siamo stati coccolati con due new entry che si paleseranno a Maggio con il menù estivo, un riso Artemide (nero come il riso Venere di cui è stretto parente) con melanzane, pomodorini secchi e mandorle a lamelle e una parmigiana di zucchine grigliate, piatti che rispettano i valori di italianità, semplicità e soprattutto gusto e goduria per il palato, sapori che parlano di sole e di sud, aromi d’estate e di Mediterraneo.

A seguire, graditissima sorpresa, assaggi dal forno delle pizze, il cui impasto è lasciato lievitare lentamente per un minimo di 48 ore, garantendo un prodotto finale fragrante e leggero: pizza con pomodoro biologico e stracciatella di bufala, pizza con acciughe di Cetara, pizza con prosciutto cotto alla brace, carciofi arrostiti, olive nere e bufala, pizza con crudo di Parma e bufala ci hanno accompagnato tra una chiacchiera e l’altra verso la conclusione della serata, coronata da dolci al bicchiere e caffè nella cuccuma, come da tradizione partenopea.

Un breve cenno sui dolci, tutti buonissimi: ai più laidi tra noi, il cui capofila è chi scrive, consiglio la crema di cioccolato e nocciole, e poi venitemi a raccontare che non vi è venuta voglia di leccare il bicchierino…

Enjoy!

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Credits courtesy of Obicà | Tutti i diritti sono riservati

Articolo scritto e redatto da Lorenzo Volpi | Tutti i diritti sono riservati