Incominciamo col dire che il Nepal è molto più raggiungibile di quanto si possa immaginare. Basta infatti prendere un qualsiasi volo diretto ad Abu Dhabi per poi dirigersi a Kathmandu, città nella quale è collocato l’unico aeroporto internazionale di tutto il paese. La prima tratta Italia – UAE è tipicamente notturna e trascorse le ore del fuso orario potrete arrivare nella città mediorientale la mattina presto. Da lì altre cinque ore di volo vi trasportano nella capitale nepalese che si trova a sole 3.45 in più rispetto al nostro fuso orario. In termini pratici si digerisce meglio un volo simile che un coast-to-coast, magari californiano.
L’aeroporto internazionale ha le dimensioni di un francobollo ed aspettatevi di dover espletare un minimo di pratiche burocratiche per poter accedere al paese. Portate con voi dei dollari che accetteranno volentieri e molti vi diranno di portare due fototessere, che risulteranno assolutamente inutili se deciderete di fare il visto in uno dei tanti terminali disponibili all’interno dell’aeroporto, ammesso (e non concesso) che ci sia la corrente elettrica, che cade in continuazione.
I soldi li cambiate in loco, non immaginate nemmeno di cambiarli in Italia. Quanto cambiare ? “il giusto”.
Per quanto riguarda le comunicazione telefoniche scordatevi piani tariffari agevolati, offerte o balle simili perché non c’è piano che tenga: roaming si paga, caro. La buona notizia è che proprio all’uscita dalla zona aeroportuale (sempre dentro l’aeroporto) è presente un gabbiotto che vende SIM locali con un piano di traffico prepagato in tagli tipo 1 GB, 2 GB, 5 GB, 10 GB il tutto a costi accessibilissimi. Se non siete degli smanettoni incredibili potete optare tranquillamente per il piano tariffario da 2 GB risulta essere più che sufficiente per le comunicazioni ordinarie. Pagate in dollari, trattando il cambio. La rete telefonica del paese è ben strutturata anche perché deve sopperire al fatto che in molte aree non esiste la rete telefonica tradizionale quindi diciamo che tendenzialmente la copertura è garantita in ampie zone del paese e la velocità di collegamento permette spesso anche di fare telefonate tramite whatsapp.
Primi passi in Nepal: ambientarsi a Katmandu
L’aeroporto di Katmandu è collocato al centro di una città dal sapore tipicamente indiano dove biciclette, moto, motorini, risciò, automobili, furgoni, camion e perfino scimmie condividono un caos organizzato nel quale tutto quanto, in qualche modo, funziona. L’arrivo nella città sarà qualcosa che difficilmente potrete dimenticare nel breve periodo specie se non siete mai stati in una città orientale, perché tutti i vostri sensi verranno portati all’estremo. Gli odori della città sono intensi come il traffico caotico, specie nell’ora di punta. Gli occhi verranno stimolati dal caos che si affianca a templi, statue e persino persone di rara bellezza. Le vostre orecchie verranno messe a dura prova da un costante utilizzo dei clacson quale strumento di comunicazione tra i mezzi. Toccherete con mano la povertà, quella vera, di chi non ha nulla e mangerete quello che troverete per strada, specie se vorrete fare un viaggio all’interno del paese.
Visitando i quartieri della città di Katmandu avrete modo di trovare donne che lavorano per la strada, piccoli imprenditori che in spazi microscopici hanno una qualsivoglia attività commerciale e spezie lasciate essiccare al sole, il tutto per formare un quadro allegro e gioioso nel quale i bambini, onnipresenti specie nelle piazze e sempre sorridenti, verranno da voi per avere una caramella, una foto o per fare quattro chiacchiere in inglese, lingua che peraltro molti parlano.
A Katmandu non potrete assolutamente sottrarvi dal visitare lo Stupa di Boudhanath, grande monumento buddista oggi in corso di ristrutturazione a seguito del terremoto del 2015 e la torre Dharahara, torre di nove piani in stile minareto alta quasi 60 metri e purtroppo oggi resa un cumulo di rovine a causa del terremoto devastante che ha distrutto questo patrimonio dell’UNESCO.
Se siete forte di stomaco e non avete particolari ideologie animaliste allora vi consiglio di fare un salto al tempio della Dea Kalì (tempio Dakshin Kali). Il tempio si trova nell’area metropolitana a circa una ventina di kilometri dalla capitale tuttavia merita di essere visitato perché esprime al meglio la cultura religiosa del popolo nepalese. Al tempio vengono portate offerte, in funzione della disponibilità di ogni singolo individuo: c’è chi porta dei fiori, chi della frutta, chi una noce di cocco, chi un pollo e chi una capra come gesto di offerta per ingraziarsi la Dea. Si tratta di un rito a tratti macro ma che esprime appieno il senso della religione induista.
Katmandu è una città metropolitana formata da un’area principale e dalla zona circostante chiamata Valle di Katmandu che racchiude un altro milione di abitanti ed alcune cittadine importanti quali ad esempio Bhaktapur conosciuta anche come Bhadgaon o Kwopa.
Per ora vi lascio con alcune immagini dell’esperienza organizzata grazie a Nepal Routes, ho scattato in totale 7.000 foto (settemila) e ne ho fatto una selezione veramente ristretta per cercare di dare l’essenza del paese.
To be continued…
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