Sensualità femminile e bon ton maschile. Da qui si genera l’intero guardaroba femminile rubato al mondo maschile. Tagli maschili over e dettagli femminili per uno stile androgino volto alla comodità. Anche se il punto non credo sia la comodità.
La proposta firmata Giorgio Armani per il prossimo inverno è in assoluto la mia preferita. Eleganti e seducenti, scollature anche profonde e pantaloni morbidi e over incontrano top luccicanti e giacche dalle lunghezze inaspettate. La ciliegina? Cappelli fedora, eccentriche pochette, scarpe maschili ricamate e mini bag. Un mix perfettamente riuscito e bilanciato, per un gusto vagamente retrò e un risultato non inedito ma sicuramente interessante. La palette di colori poi indaga anche i rosa e i rossi più accesi, a scaldare un inverno che si, tarda ad arrivare, ma temo si farà sentire. A questa parte di collezione sicuramente un 9 pieno. E anche l’interpretazione di Max Mara ha catturato la mia attenzione: l’aplom militare incontra un moderno gusto marinaio fatto di caban e montgomery satoriali. Le righe sono da sottolineare, un mio amore da sempre, come la scelta di pantaloni over e gonne affusolate. Ancora masculine vs feminine. Il 9 in cattedra di Armani non si raggiunge però. Neanche con l’allure anni ’20, i toni del cammello e il velluto devorè. Delusione in materia la collezione di Umit Benan Sahin per Trussardi. Troppo mascolina. La palette di colori è interessante ma i volumi si allontanano troppo dalle equilibrate linee che appiono perfette per un gusto maschile che non neghi l’universo femminile.
Spassionata sostenitrice della camicia da uomo in ufficio, con gli skinny neri d’inverno e dei chino color tabacco in estate, delle stringate dal gusto maschile con il calzino di seta, dei cappelli pensati per l’uomo, della cravatta e del papillon, mi chiedo quale sia la linea che separa un gusto sensualmente mascolino da una soluzione che ha perso totalmente l’allure femminile?
Quando sensuale e intellettuale diventa algido ed eccessivamente morigerato?
(Credits: Tumblr)
Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati