Io, questa estate che viene e che va, comunque ballando, fatta per lo più di temporali improvvisi che lasciano quell’inconfondibile profumo, non la sto amando troppo. Le mie speranze, quelle di una stagione davvero goduta, sono oramai proiettate alla stagione che verrà, la mia preferita. Un po’ presto forse, voi direte ma scoprire che uno dei miei trend favoriti si riconfermerà, ancora una volta, anima trainante della stagione..beh, solletica la mia voglia di arrivarci.
Era la non tanto lontana PE2012, tutto iniziò con quell’abito firmato MSGM, giallo, al profumo di paradisi tropicali: nacque l’amore, sposai le fantasie floreali, e con esse – un po’ per volta- molte altre.
A partire da Stella Jean, sempre perfetta: etnica, irriverente ed energica. Stampe africane, cenni di paesi lontani nei pattern e nelle linee, e sempre coloratissima. Coloratissima anche la collezione firmata Thakoon, vivida e pittorica, dalle basi dai colori neutri con accenti forti: bianco, nero e ocra, cobalto, verde prato e fucsia, e ancora fiori stampati su maxi bomber, piumini, gonne fluide e ricami per i dettagli. Sicuramente meno pop e meno romantica Blumarine, che realizza una passerella davvero sexy: si stacca dall’iconica allure e si avvicina ad una realtà più aggressiva, i fiori sono ora dettagli preziosi ora temi di puntali capi, che animano una donna iperfemminile. La palette cromatica si spegne con Aquilano.Rimondi dove fiori barocchi adornano abiti e capispalla, e poi con Rochas dove i fiori sono ora stampe ora dettagli preziosi dal risultato noir inaspettato.
E poi Marni e Carven, scintillante su basi scure, contemporanea e un po’ concettuale; Antonio Marras, dove vermiglio-blu notte-melanzana si mescolano con i pastelli, dando vita a temi naturali – e animali- sofisticati ed eleganti, lontani dalla natura pop di Stella Jean e Giorgetti.
Ma le variazioni intorno al tema non si fermano qui: Dolce&Gabbana ci portano nel mondo delle favole, dove fiabeschi non sono solo gli animali ma anche i dettagli floreali su maxi coat, cappe e abiti; Nina Ricci ci parla di una femminilità fatta di fiori e trasparenze su mini e maxi dress e Tory Burch, in un mix di allure rinascimentale e gusto bohemian in una declinazione uptown. Come sempre.
Per ultime le mie preferite: MSGM – ancora- e Dries Van Notes: più contemporanea che mai, ma fedele alla sua essenza, la prima; brillante e davvero pop la seconda.
Spazio è lasciato ad ogni gusto e ad ogni declinazione. Avete tempo per decidere a cosa fidelizzarvi: guardatevi intorno.
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Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati