Avete mai pensato a quanto sia importante la nostra postura, il nostro modo di muoverci ed interagire quando siamo a tavola? Ho colto la palla al balzo per rifletterci un pochino dopo un aperitivo surreale in compagnia di conoscenti da evitare! Parliamo quindi oggi un po’ di buone maniere, un pochino di educazione a tavola ed infine di Pril, marchio storico legato alle stoviglie ed alla loro pulizia
Location Navigli. Location dettagliata: uno dei mille mila locali che in fila indiana invadono il lungo naviglio. Ci sediamo un po’ dubbiosi, più per il gruppo che per l’atmosfera che ci avvolge. Intorno al nostro tavolino, altre persone, quell’aria rilassata e quel tempo che solo la primavera sa regalare. Si inizia subito con le ordinazioni e si parte con la serata.
Magicamente però il mio occhio diventa clinico, quasi da analisi automatica. Siamo in otto e ne avrei da dire su almeno sei. Sei gobbi sui bicchieri, impegnati più nel riempire il piatto di salatini, pasta e dolce senza criterio che nello scegliere qualcosa che davvero si voleva mangiare, o magari solo assaggiare. Ne avrei da dire su sei perché, ovviamente non parlerò di me, né del mio “+1” che, cortesemente, si è prestato all’evento mondano, molto più perplesso di me alla voce “appuntamento di lavoro trasformato in ci beviamo una cosa nella movida milanese”
Iniziano così le liste mentali di ciò che si dovrebbe categoricamente evitare, almeno a tavola. L’elenco degli atteggiamenti da evitare potrebbe strutturarsi in uno short book, ma non voglio ammorbarvi con tutto quello che va evitato. Restringo quindi il cerchio a ciò che mi sono ritrovata dinanzi: fra stupore e celato orrore. Primo fra tutti i rumori, decisamente insopportabili! Il rumore di quando si aspira la zuppa, di quando si mastica animatamente, di quando si risucchia lo spaghettone – con altissimo rischio di lanciare ragù in ogni dove! Sarebbe poi buona regola evitare di andare al piatto, come se fosse la montagna di Maometto. Il segreto è portare il cibo alla bocca non tutto il corpo al tavolino. Chiacchierare a tavola si, ma mai a bocca piena, nessuno vuole assistere allo sgradevole spettacolo del cibo in masticazione! Dulcis in fundo ricordatevi che la cuoca / il cuoco ha impiegato tempo ed energie per preparare le leccornie che vi trovate davanti ed il cibo esige rispetto, quindi non si gioca con esso, da evitare quindi lancio di pop corn e vari&eventuali.
Questo non significa che una volta seduti a tavola non si può fare nulla, ma che, anche un aperitivo, può diventare più gradevole con l’utilizzo di qualche piccola buona regola: per esempio essere conviviali e socievoli, anche perchè nessuno ha voglia di cenare con musoni e silenziosi! Assolutamente vietato alzarsi da tavola prima della fine del pasto di un altro commensale, da annoverare decisamente nella lista di ciò di cui ricordarsi. Se come me siete ad un aperitivo con buffet e l’alzarsi è d’obbligo fatelo almeno con garbo e chiedendo agli altri se vogliono qualcosa.
Inoltre, anche se i locali provvisti di sedie comode sono scomparsi dalla terra, cercare di mantenere una postura corretta potrebbe essere un ottimo suggerimento. Il galateo ci vorrebbe con le spalle diritte, i gomiti vicino al tavolo ma mai sopra, le gambe ben sotto alla tavola, possibilmente non accavallate ma distese, a meno che non indossiate una gonna, che cambia la regola del buon gusto. Sedersi a tavola è un’arte che andrebbe studiata, non per nulla le nonne di un tempo mettevano tre libri addosso alle nipoti: due sotto le ascelle per insegnare la distanza corretta del braccio rispetto al busto ed uno sulla testa, per ricordare quanto sia importante tenerla sempre perpendicolare al terreno. Ma comprendo che tutto questo davanti a una birra potrebbe sfuggirvi di mente – ahimè
Da ricordare poi: guardare negli occhi i propri commensali, ma se proprio questo non fa per voi almeno evitate di parlare con una ragazza, magari la vostra, guardando tutte quelle che passeggiano nel lungo navigli a fianco. Concludo qui con una nota a piè pagina, per la quale – ahimè – faccio un po’ ammenda anche io: che siamo dipendenti dai social network è cosa ormai noto a tutti, ma l’utilizzo dello smartphone, del pad e degli altri dispositivi tecnologici sarebbe da evitare o per lo meno minimizzare, nella forma e nel contenuto, magari impostando il “silenzioso” al telefono e lasciandolo in borsa per la durata dell’appuntamento. Ce la farete?
Per tutto il resto c’è Pril
Chi non si è ritrovato a salutare gli ospiti sull’uscio, chiudere la porta di casa, voltarsi verso la sala ed assistere ad una tavola che ha preso le sembianze di un campo di battaglia?
Primo errore da evitare: spegnere la luce, ignorare il caos ed andare a dormire. La mattina dopo vi maledirete, e quindi, tanto vale chiudere la serata affrontando il peggio. E non basta sparecchiare e spostare la confusione in cucina, perché in ogni caso al vostro risveglio sarà ancora tutto lì, ad osservarvi mentre cercate di aprire gli occhi. Se siete fortunati, ed in casa avete la lavastoviglie, siete già a metà dell’opera, ma Pril vi viene in soccorso anche se il lavaggio lo fate rigorosamente a mano, con prodotti ad hoc che renderanno il rito del lavaggio più rapido ed efficace, rispettando le mani, aspetto fondamentale sopratutto per chi, come me, odia indossare i guanti. Il 2013 è stato l’anno dell’innovazione tecnologia per Pril: che ha letteralmente sfornato una nuova gamma di additivi che va così a completare l’offerta per chi vuole la propria lavastoviglie sempre al top. Il trio che vi cambierà la vita casalinga è formato da Pril Cura Lavastoviglie, che penetra in tutte le parti meccaniche dell’elettrodomestico e rimuove i depositi di grasso e di calcare, Pril Brillantante, che permette all’acqua di scivolare più facilmente garantendo una brillantezza unica anche ai bicchieri più delicati e Pril Perles, il deodorante per lavastoviglie che racchiude l’esclusiva tecnologia delle perle attive a rilascio controllato del profumo, eliminando cattivi odori e donando una freschezza di lunga durata.
D’altronde stoviglie perfettamente pulite sono la base per una tavola invitante. Non ve lo avevo detto? 🙂
(credits. Tumblr)