La collezione AI 2016/17 di Luca Larenza racconta il desiderio di superare lo stereotipo dell’uomo metrosexual e di allontanarsi da un approccio omologante e poco personale in ambito moda. Essere attuali e trendy per il designer non significa rinunciare ad un occhio personale, anzi: l’estetica individuale deve avere grande spazio.
La nota distintiva di Larenza è senza dubbio il color-wave. I flussi di colore impattano l’uno sull’altro, in contrasti e sfumature: via libera a scale di grigi spezzate da gialli e arancioni sgargianti o blu elettrici. L’idea è di assorbire i connotati di una natura “perfetta”, bellissima e quasi irreale come quella fotografata da Franco Fontana. Celebrando la versione più onirica e astratta del fotografo, Larenza dipinge il mondo tramite una tavolozza astratta di colori.
In piena armonia col desiderio di mantenere eterea e rarefatta la realtà, la creazione fisica dei capi è affidata ai filati morbidi, come bouclè e lane a pelo lungo che creano motivi tridimensionali, in soprarilievo, sulle maglie in lana rasata. Altra costante in collezione sono le lavorazioni jacquard, a servigio di eleganti effetti degradè.
Sorprende Luca Larenza con un estro intelligente e mai banale e lo fa particolrmente bene con un’interpretazione originale dello stile rockabilly. Oltre ai disegni check per i cappotti dal taglio sartoriale, il pois anni ’50 viene allargato o distorto, per poi essere colorato di verde mimetico o di tinte neutre. L’esito è un nuovo senso di animalier, realizzato in Angora con inserti Mohair, indossati su pantaloni Principe di Galles in lana leggerissima dal taglio marziale.
Photos Credits: Luca Larenza
Articolo scritto e redatto da Mara Stragapede | Tutti i diritti sono riservati