Quante volte ci capita di avere nostalgia della nostra adolescenza e di rimpiangere quella leggerezza con cui affrontavamo la vita e che ci faceva pensare che da grandi avremmo potuto conquistare il mondo?

Ogni volta che sopraffatti dalle mille responsabilità della vita adulta guardiamo con nostalgia a quei tempi, dovremmo forse compiere un ulteriore sforzo di memoria per ricordare, davvero, che cosa significa avere diciassette anni.

 

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Sicuramente ha molto a che vedere con giornate spensierate, amici, vacanze lunghe e divertenti, spesso poco studio, ma c’è molto altro e la nuova commedia “A.S.S.O nella Manica”  (nelle sale italiane dal 19 agosto) basata sul romanzo della Keplinger “Quanto ti ho odiato” e diretta da Ari Sandel, offre uno spaccato di questa fase della vita restituendone tutte sfaccettature e le contraddizioni: le conquiste, le inquietudini, lo sconforto, la scoperta, l’intensità dei primi amori, l’amicizia.

 

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Gli ingredienti ci sono tutti: c’è Bianca Piper, interpretata dalla giovane e talentuosa Mae Whitman, un’adolescente inquieta, profonda, emotiva, che scopre di essere l’A.S.S.O, (l’Amica Sfigata Strategicamente Oscena) delle sue due bellissime amiche quando, ad una festa, si imbatte nel bello della scuola, Wesley, l’unico che le farà notare con la brutalità di cui è capace solo un adolescente, il suo ruolo da “ruota di scorta”.

Che cosa comporta essere un A.S.S.O? Significa che i ragazzi della scuola ti notano solo se sei stai camminando affianco alle amiche carine, che si avvicinano per parlare con te con qualche scusa solo per avere informazioni su di loro, che non c’è di certo la fila per accompagnarti al ballo della scuola, e che da sola ti senti invisibile.

 

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Bianca è troppo acuta per accettare di rinunciare ad esprimere se stessa e inizia a rifiutare in modo sempre più evidente questa condizione di marginalità. Da questa presa di coscienza scaturiranno una serie di episodi che la vedranno protagonista e la condurranno attraverso un percorso interiore di presa di coscienza di sè, della sua femminilità, del suo corpo e dei suoi sentimenti.

“L’A.S.S.O. nella Manica” esplora i rischi a cui si è esposti nell’ambiente scolastico al giorno d’oggi, in un mondo in cui i social media la fanno da padrone nella vita di tutti i giorni. Bianca deve affrontare il pericolo e la paura di essere etichettata, categorizzata ed emarginata, non solo nella vita privata ma anche in pubblico.

Gli attori stessi erano consapevoli dell’importanza di accendere i riflettori sull’argomento “social” in modo ironico e profondo allo stesso tempo: l’idea è quella di fare un film di formazione, che intersecasse in qualche modo l’argomento bullismo e cogliesse lo spirito del nostro tempo, con tutto quello che succede su Internet, sui social media, nonché il modo in cui i social pervadono la nostra vita di tutti i giorni, a scuola e a casa.

Nel film, c’è un momento in cui Bianca viene filmata e il video viene condiviso immediatamente sui social, facendo emergere dettagli che nessuno nella scuola aveva notato prima di allora: “Essere vittima di bullismo, vedersi affibbiare soprannomi e tutto il resto, è una cosa molto grave”, sostiene Nick Eversman che interpreta Toby, il primo amore della protagonista: “Bianca deve subire l’umiliazione di questo video che si diffonde a macchia d’olio. Fa male all’inizio, ma poi è capace di rialzarsi e di reagire“.

A darle la forza di rialzarsi c’è una nuova consapevolezza che da ora in avanti orienterà le sue scelte e le darà un nuovo senso dell’esistenza: le etichette che ci vengono affibbiate dagli altri non ci definiscono come individui. Ci sarà sempre qualcuno più bello o più interessante, ma la sola cosa che conta è scoprire e coltivare le proprie potenzialità, esprimerle, e riuscire a dare il meglio di sè in ogni occasione. Aspirare a esprimere se stessi, senza mai sforzarsi di diventare ciò che non si è senza adeguarsi ai modelli precostituiti che la società ci impone ogni giorno per farci sentire “inclusi” e accettati da un gruppo.

 

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Articolo scritto e redatto da Valentina Desario | Tutti i diritti sono a lei riservati

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