O meglio, con i genitori, i fratelli e i figli funziona proprio così: non li scegli.
Li trovi al tuo arrivo nel mondo, subito dopo che hai visto la prima luce della tua vita, vedi loro: i tuoi genitori. In un arco temporale senza scadenze fisse incontri i tuoi fratelli, se ne hai.
Ad un certo punto della tua esistenza, diventi genitore a tua volta, arriva il tuo primo figlio e forse a seguire anche altri. Ma nessuna di queste figure in realtà la scegli davvero.
A parte l’amore, che arriva nella tua vita più o meno per caso, ma sei tu a decidere se farlo rimanere e trasformarlo in un elemento indispensabile della tua vita, con tutti gli altri affetti non puoi decidere niente. Li trovi già lì al tuo arrivo oppure ti arrivano senza chiedere nulla della tua opinione in merito alla loro presenza, o meno.
Non sai che carattere avranno, se saranno compatibili sulla carta con te oppure se vi scontrerete per tutto il resto della vita. Non sai se la tua fisionomia assomiglierà a qualcuno di loro, oppure se il tuo animo sarà la mezza mela di qualcun altro. Potrebbero essere identici a te, oppure la tua compensazione. Non ci sono persone sbagliate oppure rapporti errati. Va a fortuna, come se fossimo immersi in una enorme roulette russa, che decide per noi.
Ci sono alcune cose però che possiamo fare nella nostra vita per far sì che queste persone, incontrate senza il nostro volere, diventino punti di riferimento speciali, compagni di viaggio ideali e amici veri. Trovare dei punti in comune e alimentarli quotidianamente, accettare la diversità dell’altro e smettere di vederla come un deterrente. Non dobbiamo desiderare di cambiare le persone che la vita ci regala, etichettandole come sbagliate, ma dobbiamo imparare che la loro diversità è un pregio, un modo per vedere il mondo con occhi diversi, per capire e arrivare laddove da soli non saremmo giunti.