Ok, siamo già a settembre. Chi più chi meno siamo tutti nuovamente alle prese con la vita che cerca di ritornare veloce contro l’ostinata tentazione di conservare la lentezza delle vacanze, con i progetti del nuovo anno, le sfide, le novità o le cose che non cambiano mai mentre le vorremmo diverse. Settembre è il tempo in cui si riprende il contatto con la propria vita, perché siamo tutti un po’ più lucidi dopo un gran respiro e le vacanze arrivano spesso come quel respiro di cui abbiamo proprio bisogno dopo un tour in apnea. Riprendiamo anche qui e vorrei presentarvi una nuovo modo di parlarvi di musica: vorrei condividere con voi una sola canzone, ogni settimana, raccontarvi perché la sto ascoltando e invitarvi all’ascolto. E’ come se ve la regalassi praticamente. O almeno mi piace pensare che lo sia. Inizio da una cover di Kiesza: perché ci sono delle canzoni che spogliate riescono a rendere anche di più di quanto non facciano normalmente, perché lei è stata una delle regine di quest’estate (con il singolo Hideaway, tratto dall’omonimo album e rimasto praticamente sempre in vetta alla classifica dei singoli più venduti in Italia negli ultimi mesi*) e perché ha una voce dirompente. E poi scusatemi, ma “What is love” dovreste conoscerla tutti e dovreste averla già canticchiata qui e là in un certo momento della vostra vita, per cui spero ne apprezzerete il ritorno con questa versione (se non la conoscevate invece, potete leggere qui del magnifico mondo dance degli anni ’90 e del successo che ebbe questo brano di Haddaway).
Di questa cover mi sono immediatamente invaghita, un po’ perché si abbina bene all’estate che si conclude e alla stagione che sta iniziando, poi perché se l’ascoltate in metro o in macchina (no, in bici no, non si fa!) vi accompagna ovunque andiate e alleggerisce tutto quello che resta intorno. Perché l’arrangiamento lascia tutto lo spazio alla voce pulita e chiara di Kiesza, ma gli archi sul finale sono un po’ come un abbraccio che trovi dietro la porta di casa inaspettatamente, l’armonia del pezzo intero si arricchisce e poi si chiude lasciandovi un po’ innamorati, con la tentazione di “riavvolgere il nastro” e ripetere l’ascolto. In loop.
* del quale confesso di avere follemente amato il video e il balletto sfrenato di lei dall’incredibile sapore anni ’80. Era una vita che aspettavo di vedere qualcuno che ballasse di nuovo il mitico passo del “runner”.
Credits: Google Images
Articolo scritto e redatto da Alessia Esposito | Tutti i diritti sono riservati