Questo pezzo comincia con una confessione: questo post si è scritto da solo. Come quando ti ritrovi davanti ad un pezzo di carta immacolato e la tua mano inizia a scriverci sopra, come mossa da qualcosa di più alto che l’intelletto, più profondo del sentimento e più deciso della ragione
Avevo pensato di raccontarvi la collezione primavera estate 2013 che Citizens of Humanity ha preparato: così morbida, così perfetta che basta indossarla per rendersi conto della differenza con il resto del denim in circolazione. I colori leggiadri, che fanno pensare alla nostra stagione preferita ed i lavaggi che mi hanno conquistato (chi lo toglie più il mio boyfriend Dylan?). E poi ci sono forme e tagli per tutti ed è amore a prima vista
Avrei voluto parlarvi di come il brand è nato nel 2003, di come un parigino doc, di nome Jerome Dahan, trovò l’ispirazione e diede vita ad un marchio di cui si sentirà parlare per generazioni. Avrei potuto entrare nel merito di come mai il brand si chiama proprio così, con le parole rubate ad un film, Armageddon, nel quale niente di meno che il Presidente degli Stati Uniti d’America menziona se stesso non con il suo ruolo, ma come cittadino dell’umanità. E poi c’è anche Noam Hanoch, lo stilista che regala la sua creatività, per fonderla insieme alla qualità del denim. Poi, nel 2006, si unisce un altro amico, Adriano Goldschmied, che prende in mano le redini della ricerca che sta dietro al prodotto ed al suo sviluppo
Sì, avrei potuto parlarvi di tutto questo, ma sono rimasta troppo colpita dalle tre parole “Just like You”, pronunciate con estrema umiltà dai più talentuosi artisti di tutto il mondo, che hanno sposato lo spirito di Citizens of Humanity che non è solo un marchio di abbigliamento, ma è una realtà che ha fatto dell’essere un cittadino del mondo la sua pietra miliare. E li vedi ballare, colorare, creare. Li vedi con i loro occhi puliti, che lasciano intravedere l’esperienza e la voglia di vivere ma soprattutto che accompagnano le loro parole come se le prendessero per mano. Le rendono concrete, mentre la bocca le pronuncia. “Just like You”. E ti senti importante anche tu che le ascolti, che provi un brivido mentre li guardi e quasi non ci credi che siamo tutti uguali nella nostra diversità, nel nostro essere speciale a modo nostro
E la parola, ora, la lascio.
La lascio a loro,
Just like You
Laura
MIKHAIL BARYSHNIKOV: JUST LIKE YOU from Citizens of Humanity on Vimeo.
Rickson Gracie: Just Like You from Citizens of Humanity on Vimeo.
Colleen Atwood: Just Like You from Citizens of Humanity on Vimeo.