13 mesi. E quella sensazione che maddai sono passati davvero tutti questi mesi? A me sembra di perdere il conto ogni tanto. Veleggiamo verso le nuove conquiste ma facciamo un recap, perché temo di perdermi qualcosa, senso dopo senso.
La vista.
Gli occhi sono attenti. Vividi, vispi. Curiosi. Li amo per questa loro curiosità che mai si placa. C’è sempre qualcosa da scoprire e mi trovo a guardare anche io le cose che fanno parte della mia quotidianità da un tempo talmente remoto che non riesco a rammentare l’inizio, ma con uno sguardo completamente rinnovato.
L’udito.
Chiamarle per nome e vederle girarsi verso di me è semplicemente emozionante. Quei nomi che abbiamo scelto noi, in una giornata casuale, quasi senza motivo. Che ci siamo guardati e in 10 minuti avevamo già compiuto le nostre scelte, quasi telepatici come sempre. Quei nomi che vi porterete addosso ogni giorno, mescolandosi al carattere e alle attitudini. Gaia e Giada. Giada e Gaia. Che bello chiamarvi per nome e scoprire che sapete che siete voi e chi è la sorella del cuore. Che bello pensare che fra di voi vi chiamerete con i nomi che abbiamo scelto io ed il vostro papà.
Il tatto.
È tutto alla portata delle vostre manine. Dita perfette. Manicure settimanale che vi faccio con pazienza ogni domenica sera. Abitudini che hanno il sapore delle cose che si tramandano. E voi che con quelle manine scoprite il mondo. Ci sono i ciucci, i giochi, i vestiti, i cuscini, mamma e papà. Gli occhiali del nonno, la collana della nonna, il cucchiaino per la pappa, il bordo del libro sonoro. L’angolo del tavolo, la stoffa del lenzuolo, i biscotti sbriciolati e i biberon che ormai tenere in mano da sole.
L’olfatto.
Non ho certezza di questo. Non articolando ancora le parole è difficile capire fino a che punto si stia sviluppando questo senso. Una cosa però è certa: esiste. Abbastanza da tenere gli occhi chiusi e sentire la nostra presenza, percepire che il frutto in mano è diverso dal solito, capire che siamo a casa. Noi nel frattempo ci godiamo il loro profumo, inebriante ed unico, da rubare quasi di nascosto appoggiando il naso all’incavo perfetto del loro collo.
Il gusto.
Papà è proprio un bravissimo papà. Ogni giorno cucina e si inventa mille ricette. Gaia si lancia sul cucchiaino e con il sapore nuovo in bocca fa le facce. Giada è schiva ma poi si fida. Dopo pochi secondi le ha già conquistate. È tutto nuovo, ogni giorno qualcosa le attende pronto per essere scoperto e noi torniamo indietro al sapore primordiale, come in un viaggio di cui conosci già la meta ma che fai sempre con piacere.
Nel frattempo non sono solo i sensi a essersi sviluppati ma anche tutto quello che vi ruota intorno: si gattona e si cammina. Si ride tantissimo fra il solletico e le coccole sul lettone con mamma e papà. Si dorme da sole, nella cameretta dei giochi. Si fa impazzire i nonni che traboccano amore da ogni sillaba. Si impara e si copiano i grandi. Si mandano i baci con lo schiocco senza muovere le labbra. Si mastica con i dentini nuovi. Si fa buono con il dito sulla guancia e ciao quando le persone ci salutano. Si chiacchiera nel box dei giochi mentre mamma e papà guardano un film e si balla quando cantano le canzoncine. Si cresce e si vive.
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