Volendo raccontare il weekend trascorso al Hotel Principe di Forte Forte dei Marmi, non posso che pensare a quanto questa struttura rappresenti, al meglio, lo yin e lo yang.
Mi viene in mente ad esempio il contrasto tra l’antico e il moderno. Antico perché la presenza a Forte dei Marmi del “Principe” è ormai storica ed i valori dell’albergo si sposano appieno con le tradizioni della città. Antico come i modi, garbati ed educati del personal, in grado di rispondere ad ogni esigenza. Moderno perché tutta la struttura, al passo con i tempi, è stata oggetto di una recente ristrutturazione ed elementi d’arte, di design ed architettura ricercata sono onnipresenti ma collocati in maniera discreta e sobria, senza eccessi.
L’altro aspetto riguarda la collocazione dell’ Hotel Principe Forte dei Marmi, che di presta ancora ad una duplice visione. All’alba il lato posteriore della struttura che si rivolge alle Alpi Apuane offre una vista mozzafiato sulle montagne e sulla vegetazione, che parte da leccio, mirto e fillirea passando, a salire, per campi di olivi per arrivare, alle quote più elevate al pino marittimo. Se invece si vuole godere del tramonto allora basta spostarsi dal lato opposto dell’edificio per ammirare, dal locale pubblico più elevato a Forte dei Marmi “67, Sky Lounge Bar”, i tramonti mozzafiato sul mare con i colori tipici della Versilia.
Sempre nell’ambito della duplice visione abbiamo invece l’esperienza culinaria, che spesso manca anche a strutture alberghiere di alto livello, ma che invece è ben consolidata all’Hotel Principe Forte dei Marmi. Non un hotel con ristorante ma bensì un hotel e un ristorante in cui le esperienze possono essere vissute insieme oppure singolarmente nei quali c’è in comune la ricerca di eccellenza e qualità. Questo grazie ad una visione illuminata della dirigenza che ha saputo affidarsi alle mani di Valentino Cassanelli uno chef giovane e talentuoso che vanta esperienze professionali a Londra, Milano e Venezia e che ha lavorato a fianco dei più importanti Chef nazionali ed internazionali.
La cucina del Lux Lucis e del suo Chef Valentino Cassanelli
Abbiamo l’opportunità di assaggiare le sue creazioni e l’esperienza vissuta al Lux Lucis (questo il nome del ristorante di punta della struttura), che inizialmente mi aspettavo essere solo gustativa, sa essere anche visiva grazie alla creatività che il genio dal capello ribelle sa mettere in ogni suo piatto. La passione per l’arte e la fotografia, che caratterizza lo chef, è evidente in ogni creazione che si rivelerà essere equilibrata sia dal punto di vista visivo che gustativo.
La ristorazione, che si divide tra l’hotel Principe e il Bagno Dalmazia (distante un isolato), offre ingredienti genuini di provenienza locale nella filosofia del km 0 che premia quindi le piccole eccellenze del territorio ma solo ed esclusivamente quando queste offrono un prodotto unico e le sostituisce con fornitori alternativi solo quando il prodotto a km 0 non soddisfa gli alti standard qualitativi imposti dallo chef.
Valentino Cassanelli, intervistato, ci tiene a ricordare che nasce da una famiglia emiliana ed ammette di avere le idee chiare. Ci racconta di avere intrapreso questa carriera sin da subito, senza esitazioni perché cucinare è sempre stato qualcosa attraverso la quale esprimere la sua personale forma di arte. Nel corso della chiacchierata Valentino, chef gentiluomo ed educato, elogia costantemente la sua brigata di ragazzi professionisti, ricordando che gli importanti risultati raggiunti sono frutto di un lavoro di gruppo in cui ogni elemento, al pari di ogni ingrediente in un piatto, ha saputo collaborare per raggiungere i risultati odierni. Le esperienze internazionali lo hanno forgiato in un modo unico perché le diverse città in cui ha lavorato, ognuna con caratteristiche uniche, gli hanno permesso di raggiungere i risultati odierni.
Il risultato della cucina è strabiliante. Un’esperienza inizialmente visita e successivamente gustativa in cui l’elaborazione della materia prima non un è radicale stravolgimento dell’elemento principale ma una sua trasformazione sobria e ragionata.
La SPA “Egoista”
Ultima ma non meno importante è la SPA “Egoista”. Un angolo di paradiso dove abbandonarsi alle mani di personale preparato in grado di far dimenticare lo stress quotidiano fosse solo per un trattamento occasionale o per un percorso riabilitativo che parte dai trattamenti e che affianca un’alimentazione equilibrata studiata proprio per ritrovare un nuovo equilibrio anche in pochi giorni di permanenza. 400 metri quadri di benessere nei quali abbandonarsi anche solo per una nuotata in piscina o per un idromassaggio.
Vi lascio con qualche ultima fotografia scattata durante il weekend.