Tutto è cominciato con quell’abito giallo limone firmato MSGM di un paio di stagioni fa. E’ stato subito amore. Le stampe floreali, in tutte le variazioni del tema, mi hanno assolutamente fatta innamorare. Inutile dire che mai come le versioni più pop, io le adoro. Inutile quindi aggiungere che nessuno come Giorgetti mi apre il cuore in materia.

Sempre pop. Sempre frizzante. Sempre giovane e interessante.

 

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Tra gli accenni per questa stagione Alice by Temperley, rigorosa e femminile, quasi austera, sicuramente retrò. Contrasti maschili e femminili per la collezione resort firmata Givenchy, linee pulite e affusolate, dritte e svasate, sempre grintose nella più coerente filosofia Tisci. Il tema floreale non addolcisce, ma dà maggiore carattere e un’interpretazione nuova dell’essenza creativa dell’azienda.

Vicina a Givenchy, la declinazione Erdem, dove i fiori continuano a essere il cuore di molte creazioni. Toni pastello e accenni fluo sviluppano il tema, lasciando sbocciare una profusione di elementi naturali stampati e non. Trame in rilievo, applicazioni, effetti tridimensionali, materializzano abiti romantici e al contempo, ancora, retrò. Giacche di pelle e biker, il tocco contemporaneo.

La collezione resort di Valentino fiorisce invece di sera, tra boccioli e tralci. Assolutamente focalizzata su una grazia senza pari. Inutile ribadire che la sensualità dei capi Valentino è raffinata come non mai. Elegante e romantica con una fortissima carica femminile.

Sempre elegante e romantica l’interpretazione di Stella McCartney, molto meno dedicata, ma sicuramente sofisticata. Stampe e ricami a profusione per Giambattista Valli: gonne a ballerina, tuniche e foulard accompagnano per mano il tema naturale della collezione. Reso protagonista in ogni capo, calamita il nostro sguardo regalandoci pezzi dai dettagli tematici sino alla perfetta invasione di tessuti che accompagnano con leggerezza il corpo femminile. La semplicità colpisce, anche dove lo studio delle soluzioni è ricercato.

Da Moschino il tema vive di stampe, coloratissime. Le soluzioni sono sfiziose e profumano di quel frizzante bon ton tipico della maison. E che io adoro.

Più pop Prabal Gurung: stampe a motivi geometrici, blocchi di colore e fantasie invadono linee pulite e silhouette che da affusolate si fanno prima dritte poi svasate.

Pittorica invece la chiave di lettura data da Marras: stampe floreali bold accanto a temi naives. Favolose le gonne a matita. Gusto anni ’50 per i fiori di Oscar de la Renta: che io lo adori, lo si sa, fin da quell’abito rosa indossato da Carrie Bradshaw nella sesta stagione.

 

“Un cocktail da Tiffany richiede un’eleganza classica: Oscar de la Renta propone un abito sbracciato con ampia gonna a ruota e una cintura nera di coppale”

Lei chiede. Il russo regala. #doveseichetispososubito

N°21 by Alessandro Dall’Acqua. Linea che catalizza sempre il mio interesse. (come le gonne a piume, siano benedette, ma che sono un’altra storia ora). Il tema si ripropone soprattutto nelle stampe, per capispalla, gonne e interi abiti. La presenza è delicata, il gusto pulito.

Abiti colorati, patchwork e arricchiti da applicazioni da Prada. Il tema è grintoso, vivido, deciso. Tra sportswear e allure retrò ammiccano stampe dai colori vividi. In primo piano, subito all’occhio. Assolutamente la mia collezione Prada preferita da un po’. Convinta si, questa volta.

 

 

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(Credits: Tumblr)

Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati