L’evento aveva un nome accattivante: “Il circolo virtuoso della qualità sostenibile”
Un mix di parole positive che non potevano che generare un progetto altrettanto costruttivo, dietro al quale troviamo Nespresso e la sua capsula, simbolo indiscusso del brand
Location d’eccezione per l’evento il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci – via S. Vittore 21, Milano – dove una brillante Serena Dandini, ha tenuto banco e moderato l’intervento di alcune personalità di riguardo collegate al marchio Nespresso ed al contesto entro cui ci siamo trovati
La storia è semplice: esiste la capsula, quella che il nostro caro George si gusta allegramente, ed esiste tutto il discorso che ruota intorno allo smaltimento di ciò che della capsula resta dopo averla gustata. Nespresso ci ha pensato, e ha messo in piedi un vero e proprio processo di recupero e ridestinazione del materiale usato
Quello che resta della capsula viene prima di tutto raccolto presso i centri di raccolta siti nelle boutique Nespresso e poi lavorato. Durante la prima fase del processo viene diviso l’alluminio dal residuo del caffè, come ci spiega Martin Pereyra, Market Director Nespresso Italia
A seguire, le due parti prenderanno destinazioni diverse. Il residuo del caffè verrà miscelato con alcune sostanze organiche e si trasformerà il concime mentre l’alluminio andrà al riciclo.
Il concime viene poi trasportato ed utilizzato per le risaie scelte dall’Unione Coltivatori della Provincia di Pavia, mentre l’alluminio subisce il rimodellamento per la creazione di altri oggetti, come le biciclette! Ma il processo non finisce qui perchè il riso ottenuto viene donato da Nespresso al Banco Alimentare
A me il progetto sembra geniale!! A questo punto siete pronti a raccogliere le vostre capsule usate ed a consegnarle in boutique? Basta ricordarsi di portarcele quando andate ad acquistare quelle nuove! Semplice no?