Ieri sera ho cambiato stanza in albergo -lunga storia- e come sempre accade la prima notte è di assestamento. Il cappuccino è stato spodestato da un mix di yogurt e frutti di bosco, perfetto per iniziare il giorno con grinta!!!
Prima tappa della giornata il memoria 11/9 che volevo visitare da giorni. Un maglione rosso e le gambe in spalla. La giornata ha avuto così inizio
Non ho mai visto le torri gemelle. Quando sono stata qui la prima volta non c’erano già più. In compenso c’era il vuoto, i segni di chi ha perso qualcuno in quel giorno che tutto il mondo non potrà dimenticare. C’era la stessa confusione che ho trovato oggi, la curiosità dei turisti ed il dolore di una intera città squarciata nel suo cuore. Non posso dire che in questo luogo ci sia silenzio perché i cantieri impazzano, le persone gridano ed i taxi sfrecciano ma quando arrivi qui il resto sembra non esistere più. Resti solo nella moltitudine e la mente va rapida a quella serie di immagini che hai visto in televisione, cento, mille volte. La disperazione, il fumo e la paura. Siamo uomini, essere fragili che in un momento qualunque potrebbero scomparire senza il tempo di dire qualcosa, di guardare gli occhi di chi amiamo ancora una volta. Mi vengono in mente i racconti di chi, davanti alla morte, ha inforcato il telefono e lasciato sulla segreteria telefonica l’ultimo saluto, disperato ma ancora lucido. Forse avrei fatto lo stesso, o forse mi sarei lanciata fuori, nel vuoto. In quel l’enorme voragine che è oggi Ground Zero. In questo squarcio nel terreno che l’uomo sta ricolmando con un palazzo nuovo, ancora più alto, ancora più imponente. Costruire sopra, di fianco, di lato. Per colmare, riempire e risanare in maniera metaforica il vuoto creatosi.
Commuove e spaventa.Fa riflettere e ti lascia qualcosa. Da una parte la tristezza di ciò che non esiste più e dall’altra parte la tenacia, la forza e la determinazione di costruire, di alzarsi di nuovo ed andare più su, per dimostrare a se stessi ed agli altri che si può, possiamo reagire e lo dobbiamo fare per chi non può più farlo
La giornata è proseguita lentamente e dopo il World Trade Center ho girovagato per negozi, mangiato hot dog e ciambelle – non necessariamente in questo ordine – e scattato foto al cielo azzurro che questa mattina mi ha dato il buongiorno. Sono entrata da Le Pain Quotidian, carico accogliente, molto francese e molto costoso. Non credo ci tornerò
Ho scoperto che gli americani sono curiosi e si fermano a sbirciare il display della tua reflex dopo che scatti. Ho capito che bisogna camminare moltissimo per capire un pochino di questa città, perché le cose più belle le vedi camminando. La metropolitana è sempre gremita h24 ed il wifi qui è ovunque. Apple ha venduto più iPhone qui che nel resto del mondo, ho avuto notevoli difficoltà a vedere in giro telefoni diversi da quello. Halloween si avvicina e qui sono già nel mood da ben prima che io arrivassi, hotel compreso.
Da una cosa sono rimasta delusa, fino ad ora non ho trovato nulla di carino da comprare per regalare al mio ritorno. Le cose belle costano più che in Italia e quelle brutte, beh le lascio qui.
Da Ralph Lauren mi sono presa una sciarpa calda per queste giornate perché il vento si fa sentire ed entra dal colletto del parka e ti congela piano piano. Nulla da annoverare nella categoria shopping. In compenso mi sono uccisa il fegato da KFC, un’istituzione del fast food, che ha cercato di uccidermi con l’odore del fritto appena varcata la soglia e poi ha tentato di finirmi con le hot wings, un’irrinunciabile del locale!
Ma sono sopravvissuta, sono una stoica io, mica pizza e fichi. Ma dopo questo pasto da mille-e-una-caloria non potevo certo tornare in albergo e così mi sono incamminata verso Time Square, che mi ha sorpreso per luci e colori
Time Square e l’idea di godermela di notte. Illusione pura. Le luci, le pubblicità interattive ed i flash dei turisti la rendono illuminata come a mezzodì, non sembra affatto che il sole sia calato. Il negozio degli Yankee, le più note catene di fast food del pianeta ed un negozio di giocattoli al cui interno c’è addirittura una giostra a ruota, che gira tipo ruota panoramica per bambini! Più cammino per queste strade ed entro nei negozi e più mi rendo conto che qui è davvero tutto possibile
Ed adesso tutti a nanna, bambini piccoli e bambini grandi,
A domani,Laura
Le Pain Quotidian. Ne ho sentito parlare, un paradiso dicono. Confermi? E le hot wings sono si irrinunciabili. Per forza. Ma poi, in fondo, si sa..il rapporto con noi stessi è molto amore-odio. E le hot wings fanno bene allo spirito 🙂 Ma le tue compagne di viaggio?