Siamo a Serralunga d’Alba, raccolto ed incantevole borgo immerso nelle Langhe, che col suo affascinante castello domina le vallate circostanti, muta sentinella di un tempo che fu. Subito all’esterno delle mura medievali si trova la cantina Schiavenza, piccola realtà a conduzione familiare che da oltre cinquant’anni ha fatto del buon vino la propria bandiera

I 9 ettari di vigneti di proprietà dell’azienda sono gestiti interamente da due persone, suocero e genero, che ricorrono all’ausilio di cooperative solo per la vendemmia, mantenendo sempre un controllo attento e scrupoloso su tutte le fasi del processo che trasforma i maturi grappoli attaccati alla loro vigna creatrice in quel nettare prelibato che chiamiamo vino

Il mondo del vino è fatto di scelte, e quella operata dai proprietari della cantina Schiavenza è stata di restare il più possibile aderenti alla tradizione. Per questo motivo il Barolo, principale prodotto dell’azienda che viene proposto in diversi crus, segue sempre lo stesso iter: dopo un’attenta raccolta a mano ed il passaggio attraverso la pigiodiraspatrice, la fermentazione malolattica viene eseguita in vasche di cemento vetrificato invece che in acciaio. L’affinamento avviene esclusivamente in botti grandi di rovere di Slavonia per almeno 24 mesi

Il prodotto che si ottiene seguendo questo percorso tradizionale conserva intatte tutte le caratteristiche peculiari del terroir dal quale proviene, per cui ogni cru ed ogni annata ha la sua nota distintiva, la sua firma ben leggibile. Il Barolo di Serralunga è decisamente maschile, più duro di quello di altre zone della DOC, più potente in bocca e meno aggraziato, ma quando capita l’annata giusta queste caratteristiche peculiari danno vita ad un vino di grande e complessa struttura, che necessita di più tempo per poter sbocciare, ma che regala ottime soddisfazioni. Per questo motivo risulta interessante una piccola verticale del singolo cru, per poter meglio apprezzare le sfumature lasciate dal tempo sul vino. In particolare il Barolo Broglio, sottozona del comune di Serralunga, si presta bene a questo viaggio, presentando in maniera piena i caratteri del Barolo serralunghese. L’ultima annata, la 2007, è molto accattivante in bocca, con un tannino già morbido all’origine che la lunga permanenza in legno ha ulteriormente ingentilito, ed un profumo pulito e diretto che conquista. Un vino ruffiano

 

Il 2005, altra annata caratterizzata da condizioni metereologiche che hanno prodotto tannini dolci, è un vino più maturo e strutturato, su cui l’azione del tempo ha già lasciato segni distintivi. La frutta è maturata con gli anni, il corpo si è appesantito e la persistenza si è allungata dando vita ad un ottimo prodotto. Un vino importante

Il 2006, annata difficile, piovosa, che per molti produttori ha rappresentato un anno infausto anche a causa di sporadiche grandinate, ha creato, per i fortunati che sono stati preservati dalle intemperie più rigide e che hanno saputo lavorare al meglio l’uva fin dalla vigna, dei vini di altissimo livello. Non piacione, nè facile, il Broglio 2006 è un vino scontroso che avrà bisogno di tempo prima di raggiungere il climax. Come un puledro di razza è difficile da addomesticare, ma ha qualità uniche ed inimitabili. In bocca il vino è sontuoso, ed il suo retrogusto permane per lungo tempo ad allietare il palato, un vino da aspettare senza fretta e con grande fiducia. Un vino speciale

   

 

Serralunga merita assolutamente una visita e nessuna visita può dirsi tale senza un passaggio in cantina

Articolo scritto e redatto da Federico Malgarini | Tutti i diritti sono riservati

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