Esotico e raffinato. Questo la mente mi richiama quando penso all’Oriente. Le sue atmosfere fiabesche, i colori vividi, le stampe, l’artigianalità. E dall’altra parte le linee basiche, essenziali. Il linguaggio fantastico della passerella firmata da Veronica Etro per la P/E 2013, chiffon e trasparenze, lunghi caftani, sfondi floreali, farfalle, fenicotteri e pappagalli. Che si contrappongono al gusto duro e poetico delle linee della collezione in passerella per Prada. Il richiamo agli origami, i kimono

E il viaggio dal sapore esotico intrapreso da Hermès, i fiori tropicali si mixano ad un appeal nipponico con un risultato che mi ha colpita. Un’atmosfera d’oriente anche sulla passerella di Pucci dove si richiamano giacche coreane e kimono.

L’Oriente ha invaso le passerelle per la P/E 2013 diffondendosi con tutta la sua eleganza e declinandosi in mille e una interpretazioni e rivisitazioni. Offrendoci da una parte la sua grazia, la sua raffinatezza e leggerezza, dall’altra la forza delle sue linee, costruite ma naturali. Mettendo in luce stampe e colori che richiamano subito alla mente terre lontane.

Il fascino dell’Oriente è un concetto tanto insito nella cultura comune che non si può che assimilarlo come dato di fatto. E’ così: l’Oriente, affascina. Perché tutto ciò che è lontano, è sconosciuto e misterioso.

Forse per questo subisco il fascino delle contaminazioni esotiche nella vita. Dal chai tea alle stampe con fiori di loto, dalla cucina alle usanze alle fotografie da film in cui si raccontano le memorie di una gheisha, sino alla moda. C’è qualcosa di affascinante tutte le volte che tra noi e qualcos’altro si pone un certo grado di beata ignoranza – intesa come non conoscenza #s’intende -. Questo è quello che accade a me e a molti altri. Inclusi tutti quelli che hanno indagato con chiavi di lettura differenti, le sfumature di tradizioni lontane.

Ho avuto il piacere di assistere di persona alla passerella di Etro, ed è stata davvero entusiasmante, inclusa la chiusura con Florence+The Machine. (Spectrum è nella mia toplist musicale). I colori, i volumi che accompagnavano le figure, la leggerezza. E i favolosi accessori. Ma la vera sorpresa è stata la collezione firmata da Emilio Pucci. Una carica femminile estremamente sensuale che profuma d’Oriente incontra una serie di elementi contemporanei. I colori indagano Oriente e Occidente, i dettagli dragone per tacchi e stampe ton sur ton si propongono a volte velati a volte irriverenti. Come ho detto, una sorpresa.

E facente parte di quelle deluse dalla passerella Prada, dichiaro, tra queste, Hermès la più glamour. E credetemi, non dipende solo dal fatto che cemento e carta da zucchero insieme sono strepitosi.

(Credits: Tumblr)

Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati