Il salon de thé bohémien nel cuore di Bruxelles

In una piccola via dai lampioni a forma di albero, rue des Chartreux, nel quartiere dei nuovi trend e del design della Bourse, tra statue di bronzo a forma di cagnolini che fanno pipì (è un leitmotiv qui a Bruxelles) e murales affrescati sui sottotetti appuntiti di case del diciannovesimo secolo, tra un megastore di Kartell e una serie di negozi vintage (di cui abbiamo parlato qui), si trova la piccola porta di legno di A.M. Sweet. Già il nome è preludio dell’esperienza che state per vivere in quello che è il salon de thé più autenticamente bohémien della capitale

Entrare da A.M. Sweet è entrare in un albo di disegni di inizio secolo. Aperta la porticina scricchiolante, si è accolti da Cézanne, un anziano cagnolone abituato a dosi massicce di coccole e di torte. Ma appena monsieur vi abbandonerà in favore del suo grande cuscino situato sotto al bancone, vi renderete conto di non essere più a Bruxelles. O in Europa. O nel mondo reale, a dire il vero. A.M. Sweet profuma di tante cose: di mille tè differenti, di biscotti, di torte meringa e limone appena sfornate, di cioccolatini e di violette di zucchero. Profuma di legno, e di pagine di vecchi libri ingialliti. Profuma di fiori, giardini e primavera, ma anche di caldo tiepido e di sorrisi (e buoni sentimenti e tutte quelle cose la)

Il salon de thé si sviluppa su due piani, ed è fatto tutto di legno. I tavoli e le sedie sono tutti spaiati, così come le tazze, i piattini e i cucchiaini. Il mio cucchiaino preferito è quello con lo scoiattolo. Su ogni tavolo un piccolo vaso di vetro raccoglie qualche fiore fresco, delle peonie, o delle margherite, o delle gerbere. Appena arrivati al piano superiore, non potrete non notare i versi del poeta francese Carl Norac, tratti dal poema Éloge de la Patience: «Je t’aimerai si l’amour passe ici…». E se siete fortunati, avrete l’onore di accomodarvi nella parte più carina del salon, al piano superiore, dove troverete un divano e una poltrona rossi ed una piccola libreria fornita di piccoli capolavori letterari. Da A.M. Sweet si servono tè, caffè, cioccolate (ma fate attenzione che, come in molti paesi del nord e centro Europa, la cioccolata calda non è altro che latte e Nesquick), ma è per il tè e le deliziose torte della Signora (o la Dame, come la si chiama qui) che il posto è conosciuto. I tè sono infatti del rinomato brand parigino Mariage Frères, ed hanno nomi come Thé des Impressionistes o Thé à l’Opéra. Io vi consiglio il Thé des Impressionistes, dal bouquet profumato di malva e fiori bianchi.

Nel frattempo, tra il chiacchiericcio bisbigliato degli avventori, avrete probabilmente notato la musica, troppo particolare per passare inosservata: vecchi dischi jazz dall’allure così roaring 20s, suonati su un giradischi che di storie da raccontare ne ha sicuramente a bizzeffe. E vi renderete conto che la gente seduta ai tavolini sembra fatta apposta per aggiungere romanticismo al tutto: studenti di scuole d’arte che schizzano con pennini appuntiti e boccette di china su albi da disegno consumati, o allievi di accademie di arti drammatiche ripetono sottovoce i loro copioni. Qualcuno scrive le sue elucubrazioni su taccuini neri di pelle e di inchiostro, e sono immersi nella lettura. Ma quello che colpisce è lo stile che sembra imperare: abitini e scarpe dall’allure vintage, bretelle, baschi, pantaloni di velluto a coste… personalmente, la trovo una festa per gli occhi. Pure eye candy

E mentre vi immergete nella vostra tarte citron meringue, o nel vostro molleux au chocolat, o in un crumble aux pommes, fate attenzione alla Signora o al Signore che lo servono: completamente adorabili, ed in linea con l’aura che emana il salon de thé intero. E, a dirla tutta, si puo’ osservare una certa somiglianza tra il Signore e Cézanne…

Prima di andarvene, date un’occhiata alla quantità immensa di ben di dio situata sul bancone: in boccali di vetro rubati ad una bisnonna, tra centrini e pizzi, decine di bonbons e cioccolatini all’antica aspettano di essere gustati. Non si puo’ lasciare il Belgio senza aver assaggiato le violettes de sucre, le violette di zucchero, o i cuberdons, bonbons particolari a base di more, ribes e violette dal ripieno morbido e mieloso. E dato che ci siete, una confezione di tè Mariages Frères, la mia ancora di salvezza nei grigi inverni belgi

Posso garantirvi che all’uscita, il mondo vi sorriderà, gli uccellini canteranno sugli alberi, e sarà primavera

 Articolo scritto e redatto da Giulia Vettore che ad oggi non fa più parte del team autori di theoldnow.it