D’ora in poi quando qualcuno mi dirà che la maratona è un’esperienza estrema, potrò rispondere con convinzione in modo negativo, perché chi parla, sicuramente, non ha mai provato una gara di SwimRun. Un’esperienza estrema che avvicina il podista al mondo delle discipline combinate, ma che può far innamorare chiunque ami lo sport e desideri praticarlo nella cornice spettacolare della natura.
La disciplina SwimRun viene dalla Svezia, dove è nata nel 2002, prevede l’alternanza di corsa e nuoto senza zone di cambio. Per intenderci, quindi, si corre con la muta e si nuota con le scarpe da corsa procedendo lungo un percorso totalmente immerso nella natura tanto vario però da richiedere la costante capacità di adattarsi alle diverse tipologie di terreno, la variazione della temperatura e le condizioni del proprio corpo sottoposto ad un’attività multisport.
In Italia, lo SwimRun arriva grazie al sogno di Diego Novella, atleta pluripremiato che ama definirsi semplicemente SwimRun addicted, e diventa SwimRun Cheers, un percorso enogastronomico sportivo che travalica il semplice concetto di gara sportiva. Nel contesto italiano, infatti, l’attività sportiva non resta una mera rappresentazione di prestazioni personali, ma diventa cultura e si fonde con il territorio trovando nella birra artigianale l’alleato perfetto per esaltare il lato più conviviale dello sport, la sua capacità di mettere in relazione le persone e promuovere la socialità. Inoltre, la birra gioca un ruolo indiscusso come ottimo integratore energetico di sali minerali e altre sostanze nutritive che vengono bruciate dal corpo umano durante gli sforzi intensi.
La prima gara italiana di SwimRun Cheers si terrà Sabato 27 Agosto ed è composta da 17 frazioni alternate di corsa e nuoto per un percorso totale di 39 km, rispettivamente 28 km di corsa e 11 km a nuoto. I partecipanti si sfideranno nella splendida cornice del territorio del Lago Maggiore, in particolare, inizieranno la traversata a nuoto del lago, avendo l’opportunità unica di correre le tre isole Borromee per approdare a Stresa e risalire verso Baveno e Feriolo per dirigersi verso il Lago di Mergozzo. Qui dovranno affrontare un tratto di salita piuttosto impegnativo, ridiscendere verso il Lago di Mergozzo, attraversarlo a nuoto e dirigersi, infine, verso Pallanza e l’isolino di San Giovanni. Per tutti coloro che amano le imprese impegnative e le novità un po’ estreme del momento, le iscrizioni sono aperte direttamente sul sito della manifestazione SwimRun Cheers (www.swimruncheers.com).
Per questa prima edizione è stata fatta la scelta di eliminare la classifica finale e lasciare i concorrenti sfidare se stessi, vivere un clima competitivo più rilassato ed avere come obiettivo la vera vittoria: tagliare il traguardo e poter gridare “Io l’ho finita!” Il territorio è nuovamente protagonista della gara nell’effige della medaglia che al posto di essere una comune fusione metallica è una scheggia di marmo di Candoglia, lo stesso con il quale è stato costruito il Duomo di Milano, che proviene proprio da Mergozzo.
Al traguardo, a Pallanza, i concorrenti potranno ritemprare il corpo e lo spirito assaporando oltre 60 tipi di birra artigianale all’interno della manifestazione Cheers. In occasione della gara, infatti, nei giorni 27 e 28 agosto, grazie all’associazione FoodAround e alle condotte locali di SLOW FOOD di Verbania e Ossola, le birre artigianali della Lombardia, del Piemonte e della Liguria si lasceranno scoprire offrendo momenti di approfondimento tenuti da esperti birrai a cui si aggiungono workshop sulle proprietà nutrizionali della birra a cura do SLOW FOOD e la presentazione dell’ultimo libro di Matt Fitzgerald “Ma quanto dannatamente lo vuoi. Il potere della mente sul corpo.”
Nonostante la determinazione e l’entusiasmo che la conclusione della maratona mi aveva lasciato in circolo, ammetto di non essere riuscita a portare a termine il test ufficiale. Sono contenta di averci provato e sono entusiasta di questa nuova disciplina che combina due sport estremamente complementari, soprattutto se ti permette di sfidare te stesso prima del tuo avversario ed immergerti in panorami mai esplorati. Il nostro test sportivo si è limitato ad un circuito intorno al Lago di Mergozzo composto circa da 7 km di corsa e 2 km a nuoto. Il primo tratto di corsa si è rivelato fin da subito molto suggestivo, in mezzo al bosco, sul fianco di una collina che offriva la visuale dall’alto del lago. Arrivati alla piazzetta di Mergozzo c’è stato, per me, il battesimo del lago. Oltre a non aver mai nuotato con le scarpe da corsa, ammetto di non aver mai nuotato in un lago. Così come correre con la muta, nuotare con le scarpe da corsa sfruttando solo la forza delle braccia per un lungo tratto non è istintivo e agevole fin da subito. Bisogna abituarsi, rilassarsi e prendere il ritmo delle bracciate e del fiato. Avrò percorso qualche decina di metri prima di ammettere che la preparazione per la maratona, per quanto fosse stata intensa e decisiva non prevedeva km a nuoto per cui rischiare di continuare e compromettere la prova anche a qualche altro partecipante non sarebbe stato proprio il massimo. Saper correre non è la condizione unica per affrontare un’esperienza simile. Mi dovrò allenare anche a nuotare prima di cimentarmi nuovamente in questa nuova avventura estrema.
Articolo scritto e redatto da FRANCESCA TOGNONI | Tutti i diritti sono riservati