Guarda attraverso me. Attraverso i miei occhi e il mio cuore. E anche attraverso i miei vestiti se ti va. Ma con discrezione perfavore. Con la stessa discrezione con cui indosserò qualcosa di maliziosamente – o anche no- velato. Per renderti le cose più facili.

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Erdem primo fra tutti: una palette che vede il bianco e il nero convivere in piena armonia materializzando sfumature di grigio con la sola sovrapposizione di tessuti a diversa consistenza. Sofisticata nelle sue midi lunghezze, ha un tocco romantico che si incontra con degli accenti maschili: la doppia dicotomia mette in passerella abiti meravigliosi, femminili, sensuali, con garbo e con un tocco decisamente contemporaneo. Altrettanto contemporanea e proiettata al futuro invece la collezione Fendi: coloratissima nel suo degradè di colori pastello ma fluorescenti. Sovrapposizioni di organza e voile multi-strato costruiscono mini dress leggeri, gonne dalle midi e maxi lunghezze, top, capispalla, per un effetto sofisticato e ricercato.

E così anche J.W.Anderson, sempre contemporaneo e colorato, dai dettagli romantici e gli accenti assolutamente futuristici. Aggraziata, sofisticata, dal rigore eccentrico e da un certo richiamo al Giappone quanto al classicismo: è così che le trasparenze prendono vita, tra vestali e volumi scolpiti, audaci, silhouette a colonne e superfici lavorate. Pieghe, effetti waffles, interessano non solo abiti dalle maxi lunghezza ma anche gonne e top, tutti dalle velate trasparenze. Più eccentrica invece casa Westwood dove prendono vita trasparenze a più livelli, fatte di sovrapposizioni di materiali a diversa consistenza e lavorazione, stampe, tagli asimmetrici: innegabile e iconico è il carattere di questa collezione.

Velata è anche la passerella di Andrea Incontri, un crescendo di colori e consistenze che da un impalpabile bianco esplode in chiassosi aranci e turchesi, sino a culminare nel nero, agli antipodi della partenza. E poi Antonio Berardi, e quella collezione dal vago gusto architettonico, Christopher Kane e Dolce&Gabbana. Oooh Dolce&Gabbana, una collezione femmina. Sensuale e maliziosa ma lontano dall’esser civettuola. Le trasparenze sono perfette, sfacciate ma allo stesso tempo non sfrontate. Come sia possibile? Chiedetelo a loro, io non ve lo so spiegare.

E infine Bailey, che ormai di questa collezione Burberry Prorsum credo di aver detto tutto: un genio creativo innegabile per una passerella che ha tutto quello che una donna non dovrebbe dimenticare mai: pencil skirt, punti vita avvitati, pizzi e lavorazioni preziose, applicazioni, capispalla over e trench ultra slim, spacchi vertiginosi ma eleganti, trasparenze, trasparenze, trasparenze.

 

See through me.

 

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Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati

A proposito dell'autore

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