Welcome to Paradise. In bikini. Che abbia un certo gusto contemporaneo o retrò, non ha importanza alcuna. Il beachwear, e più precisamente il costume da bagno, che sia intero, due pezzi, bikini o addirittura trikini, è uno dei protagonisti indiscussi delle passerelle per la prossima PE2014. Beachwear sulle passerelle DSquared2, DKNY, Dolce&Gabbana, Jeremy Scoot, Tommy Hilfigher e anche Anthony Vaccarello. Nulla di più scontato voi direte. E invece mi trovate in disaccordo. Che il beachwear cavalchi le passerelle di molti designer contemporanei non ci stupisce, il modo in cui questo prende forma, invece si. Perché è favoloso.

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Favolosa è proprio la collezione firmata Anthony Vaccarello. Come non volerla indossare? E’ sexy, le lunghezze sono mini, il gusto è militaresco. Cut-out iconici e scolli mostrano lembi di pelle inaspettati, è un vero gioco di seduzione a colpi di maxi bottoni dorati e spalle pronunciate. Lo stesso gusto per il beachwear: suggestioni militari per una femminilità esplosiva. All black.

Eccentrico Jeremy Scott,  e qui nessuna novità. Il beachwear è però ora tradizionale nel taglio – intero, spalla larga-, ora più audace – bikini ridotti all’essenziale e trikini dagli scolli profondissimi-. Sicuramente, comunque, pop nei colori. L’ispirazione arriva dai Jetson grazie alla collaborazione con Kenny Scharf, artista creativo che ha esaltato l’originalità della collezione.

E poi DKNY e il suo gusto metropolitano, Tommy Hilfiger che ogni stagione in qualche modo adoro, Nanette Lepore e Fashion East.

Dolce&Gabbana firmano silhouettes a trapezio e corte con maniche svasate o più affusolate e al ginocchio. Stampe di rovine romane, tralci fioriti, temi paesaggio. Questo gusto anche per la versione beachwear, le vite sono alte, bra munite. Retrò e austere ma davvero sensuali.

DSquared2, come sempre, nella rosa dei miei favoriti. Sexy e sensuale con quel gusto retrò che mette in scena capi e figure femminili dal fascino indiscusso. Le lunghezze sono, come sempre, quasi per la maggiore mini, ma il gusto decisamente 50s. Colori che trionfano, cappelli a paralume, scarpe dal tacco design e abiti dalla gonna ampia ispirati a quelli da cocktail ma più di qualche centimentro più corti. Un mix perfetto di design contemporaneo e classe di altri tempi. Come non desiderarla?

Tutto questo mi smuove il desiderio di abbandonare il lucertola-mood che insegue la tintarella perfetta a suon di abbronzanti con filtri bassissimi e granite consumate mentre tu, più di loro, stai sciogliendoti al sole. Sarà che io parto avvantaggiata in quanto a incarnato, sarà che – grazie mamma- un po’ mi abbronzo neanche volendo, ma la voglia di costumi a vita alta, cappelli a tesa larga quasi a rifuggere ogni eccessiva esposizione al sole, mi assale.

Il prossimo passo? Identificare una valida soluzione low cost.

Digitate ogni suggerimento, oh voi, che leggete.

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Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati