La collezione primavera estate 2015 di Stella Jean è come un ritorno a casa per una delle stiliste più sorprendenti degli ultimi anni, una “congestione emotiva” ci suggeriscono.
Stella Jean ci propone sulle passerelle un incontro tra tessuti e abbinamenti che compongono paesaggi narrativi e pieni di ricordi in cui delinea un’inedita estetica di cui la moda diventa portavoce.
Attraverso l’energia corrente artistica dei Caraibi, viene svelata la sua Haiti, intrisa di quotidianità, tradizioni e animi femminili.
Grazie alla collaborazione con ONU International Trade Centre (ITC) le creazioni di Stella Jean risultano esplorative ed evocative: la collezione vuole testimoniare, divulgare e rintracciare tradizioni inimmaginabili e secolari, valorizzando al tempo stesso i tessuti fatti a mano dalle donne dei villaggi del Burkina Faso e i gioielli realizzati da artigiani haitiani.
Stella Jean e la Ethical Fashion Initiative (uno dei programmi di punta dell’ ITC) condividono principi e valori etici per l’emancipazione delle donne e riduzione di povertà. La stilista è stata di recente ad Haiti per sviluppare le sue collezioni e visitare il Burkina Faso sostenendo pienamente il programma dell’ITC che dal 2009 ha dato la possibilità a migliaia di artigiani, che vivono in distretti urbani e rurali poveri, di connettersi in tutto il mondo con brand del calibro di Vivienne Westwood, Stella McCartney, Karen Walker, Chan Luu, Myer e tanti altri, tra cui – appunto – Stella Jean.
Curiosi sono i gioielli realizzati ad Haiti durante la sosta di Stella Jean con il team di ITC Ethical Fashion Initiative: maschere coloratissime create con frutti di cartapesta (composti da un mix di sacchi di cemento riciclati e amidi di origine vegetale, come la manioca) e dipinte a mano con cura, accessori in ferro battuto (fer forgé) e ossa di bue (quest’ultime prodotte in un atelier di Port- au- Prince da una cinquantina di artigiani specializzati nella lavorazione di corna e ossa).
La collezione di gioielli in fer forgét di Stella Jean è stata realizzata in diversi atelier che fanno parte di una vasta comunità di artigiani specializzati nella lavorazione del metallo: qui i fabbri del luogo hanno forgiato ciondoli e bracciali fornendosi di fusti d’olio riciclato e usando esclusivamente un martello e la loro forza fisica per la realizzazione di ciascun pezzo.
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