Si stava meglio quando non c’erano i social, quando ci si diceva le cose in faccia, quando potevi tagliare fuori qualcuno con la certezza che non lo avresti più incontrato.

Si stava meglio quando non gliene importava a nessuno di quante persone la pensavano come te e quante persone ti dicevano di pensarla come te solo per farti piacere.

Si stava meglio quando il telefono era lo strumento atto solo al telefonare e ogni squillo era una emozione che collegavamo alla nostra persona del cuore.

Si stava meglio quando non c’era bisogno di dividersi fra lavoro e carriera, casa e condivisioni.

Si stava meglio quando si vivevano le cose nell’intimità, senza necessariamente condividerle.

Si stava meglio quando mia nonna si commuoveva allo sventolare del tricolore.

Si stava meglio quando, se avevi un’idea, la potevi realizzare o almeno potevi pensare di poterlo fare.

Si stava meglio quando si giocava con i giocattoli di legno e la corda per il salto.

Si stava meglio quando ci si sedeva a tavola tutto insieme e si parlava, ma sopratutto ci si ascoltava.

Si stava meglio quando eravamo piccoli e la nostra unica preoccupazione era quella di giocare e non farci male.

Si stava meglio quando era tutto una scoperta, quando ogni giorno era una novità.

Si stava meglio quando il weekend lo chiamavamo fine settimana e il computer era solo nello studio di papà.

 

Si stava meglio. Forse

 

Ma oggi è oggi e pensare al passato molto spesso ci nuoce e basta. Ci incatena ai se ed i ma che mai potremo verificare. Ci fa perdere la bussola di quello che oggi stiamo vivendo. Ci fa rincorrere persone e situazioni che, a volte, esistono solo nella nostra mente. Ci annebbia la strada da percorrere e ci rende molli e flaccidi. Ci fa ricordare e soffrire di ricordi che sono lontani da noi, ma ancora lì latenti. E non possiamo far altro che lasciarli andare, razionalizzare e decidere che la strada su cui poggiamo i piedi è quella che la vita ci ha regalato e la stiamo sprecando per ipotetici sentieri inutili che avrebbero potuto portarci in crepacci difficili ed infelici.

Ma se io, ma se lui, ma se lei, ma se noi. Ma se basta? Per costruire la felicità di oggi dobbiamo lasciare andare quella di ieri.

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A proposito dell'autore

Ingegnere? Pusher of Enthusiasm Consulente Digitale. Prof Universitaria Fondatrice di TheOldNow.it beauty. book. family. podcast. travel.

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