A Milano siamo in perfetto clima Fashion Week. Le strade colme di turisti incuriositi, di modelle in tenuta casual e fotografi pronti ad immortalarle in qualsiasi mise, come a dire “mise da fashion week 2017”.
Le sfilate sono iniziate e i riflettori di The Old Now illuminano la passerella di Salvatore Piccione per il prossimo inverno 2018.
La cornice è di un bosco incantato, simbolicamente il bosco della coscienza intricata da ingarbugliate fronde, che nascondono però odorosi germogli.
I fiori esplodono sugli abitini velati, sulle giacche strutturate dai colori neutri, sui maglioni in lana lavorati a mano. Ai fiori si mescolano effetti tridimensionali, che stupiscono: petali, farfalle e insetti che vibrano e…vivono nei capi.
Questa collezione è il bello che non stanca, il vedo non vedo che turba l’animo, è l’eleganza che risplende, è il tripudio di colori su fondo neutro.
La ninfa metropolitana sfoggia algida abiti di varie lunghezze, versatili e sinuosi, talvolta impreziositi da tessuti ricercati. Le rousches, le arricciature in vita e gli inserti in velluto, must have anche del prossimo inverno, possono considerarsi un richiamo vittoriano.
Gocce di rugiada diventano cristalli, sui corpetti strutturati sono cucite le perle simbolo di raffinatezza intramontabile.
La vera novità è la tinta unita, che talvolta fa da sfondo al motivo floreale, in altri casi è vero colore, abbastanza neutro da poter adattarsi ad ogni momento della giornata.
Cipria, bianco, beige ma anche il verde, il blu, il nero, il marrone, colori decisi e indispensabili.
PICCIONE PICCIONE le vestirà tutte, nei gusti, nella fisicità. Non vi sono aderenze troppo marcate, il corpo è il vero elemento dominante, il corpo va a modellare l’abito.
La musa di PICCIONE è la donna in tutte le sue vesti, la giovane che si addormenta in un sogno fatto di natura incontaminata, genuina e insondabile.
Algida all’esterno, cela un cuore di bambina, la donna di Salvatore PICCIONE è una ninfa delle nostre metropoli italiane, non si nasconde ma al contempo si fa scoprire.
Articolo scritto e redatto da TERESA ELEFANTE | Tutti i diritti sono riservati