Alzi la mano chi ha letto “Giulia 1300 e altri miracoli” di Fabio Bartolomei.
Non l’avete fatto? Correte immediatamente in libreria a recuperarne una copia e dedicatevi alla lettura, non ve ne pentirete!
L’avete già letto? Allora non potete perdere Noi e la Giulia da questa sera al cinema, tratto dal libro di Bartolomei, con la regia di quel bel ragazzo, simpatico e intelligente, che è Edoardo Leo.
L’ho visto in anteprima martedì scorso, alla presenza di un cast favoloso, che racchiude buona parte dei migliori attori sulla scena della commedia italiana: Luca Argentero, Stefano Fresi, lo stesso Edoardo Leo, Claudio Amendola, Carlo Buccirosso e la splendida Anna Foglietta.
Chi ha molto amato il libro di Bartolomei, prima di entrare in sala potrebbe temere che “Noi e la Giulia” frughi velocemente tra le pagine di Giulia 1300, uscendone con una sceneggiatura che rielabora trama e personaggi, portandoli sul grande schermo in versione semplificata.
Io stessa, ammiratrice e lettrice di tutti i libri di Fabio, ero piuttosto titubante dopo aver letto la lettera aperta che Edoardo ha scritto a tutti i fan dello scrittore romano:
“… lo voglio dire io per primo “Eh… ma il libro è tutta un’altra cosa!” Sono d’accordo con voi!
E così deve essere. Deve essere tutta un’altra cosa. Altrimenti perché farne il film?
Quello che succede facendo la trasposizione di un romanzo che hai amato in una sceneggiatura è una continua scoperta. Prima ti rendi conto che tutte quelle pagine in un film non c’entrano a meno di non fare un film di 4 ore (oddio!) e devi scegliere cosa tagliare e cosa lasciare… ogni pagina tolta una coltellata al cuore, ve lo assicuro. Poi scegliere gli attori per i nostri protagonisti, che ognuno di voi avrà immaginato con la sua fantasia. Io, vabbè, ehh… ero raccomandato dal regista… per gli altri ho scelto il meglio che la mia visione del libro mi ha regalato. (…)
Anche per il finale che sarà una sorpresa rispetto al libro. Ho fatto rinunce dolorose, tagliando dei personaggi che avevo adorato, mai con leggerezza. Sapendo cosa perdevo. Ma sapendo anche che così arricchivo il film. Perché un film… è davvero tutta un’altra cosa.”
Da martedì sera posso confermare che l’amore e il rispetto di Edoardo Leo nei confronti del libro sono palpabili in tutto il film, scena dopo scena.
Non entrerò nei dettagli, ma i lettori di “Giulia 1300 e altri miracoli” non rimarranno delusi.
L’affiatamento del cast è evidente in ogni dialogo, in ogni singola battuta, e Noi e la Giulia si appresta a diventare un film cult per tutti quelli della mia generazione.
Davanti allo schermo non puoi non ritrovarti a voler bene e a lottare accanto a Diego (Luca Argentero), Claudio (l’indimenticabile Stefano Fresi, già straordinario protagonista di “Smetto quando voglio”) e pure al non proprio simpaticissimo Fausto (Edoardo Leo), i tre quarantenni irrequieti e delusi dalla vita, che si ritroveranno a vivere un’avventura ai limiti del surreale, piena di colpi di scena e momenti davvero esilaranti.
Tre perdenti che diventano vincenti, grazie anche all’arrivo del cinquantenne comunista Sergio (Claudio Amendola, perfetto interprete del personaggio descritto nel libro) e della bizzarra futura mamma Elisa (un’eccezionale Anna Foglietta).
Arrivi alla fine del film e senti di aver stretto un legame anche con Vito (Carlo Buccirosso, applausi!), il malavitoso camorrista.
L’unione fa la forza? Si, se si nutre del cambiamento e dei sogni della comunità.
“Noi e la Giulia” è un film dedicato alla resistenza e alla resilienza.
Doti che mai come in quest’epoca risultano necessarie alla vita.
Da non perdere.
Articolo scritto e redatto da Elena Giorgi | Tutti i diritti sono riservati