Quando sulle orme del veneziano Marco Polo arrivo a Pechino, per la precisione all’aeroporto di Pechino, non so che la cosa più bella di questo mio viaggio a Pechino in realtà mi capiterà non durante la mia permanenza a Pechino ma alla partenza da Pechino, per l’esattezza dall’aeroporto di Pechino.

E’ quasi uno scioglilingua l’incipit del libro che Giuseppe Culicchia ha dedicato alla sua personale scoperta della Cina.
My little China girl è pubblicato da EDT nella collana Allacarta, in cui scrittori contemporanei raccontano le città del mondo attraverso il cibo.

Culicchia, moderno Marco Polo, parte per una settimana a Pechino, dove dovrà scrivere un reportage sul cibo. Ad affiancarlo trova Carla (o Calla, com’è facile immaginare che venga pronunciato il suo nome), che lo accompagna a visitare i luoghi tipici della città.
E’ vivissima la curiosità di visitare certi luoghi, ma ancor più vivo è il desiderio di mangiare e scoprire i veri sapori della Cina, che in Italia siamo abituati a travisare nei classici ristoranti cinesi. Giuseppe Culicchia, però, ha l’occhio indagatore di chi è abituato a osservare l’animo umano, per questo si fa viva in lui anche l’esigenza di saperne di più di cosa pensano i cinesi del loro passato, della loro storia, di chi li ha governati e di come vanno oggi le cose. Un importante interrogativo non gli da tregua: dov’è il Ristorante del Partito Comunista Cinese? E’ possibile andarci e mettersi a tavola?
Calla nega l’esistenza di posti compromettenti come quel listolante ma Culicchia si fa sempre più insistente, fino a quando, una mattina, al posto di Calla troverà ad aspettarlo Clara, o meglio Clala.
Il mistero s’infittisce e non vi sveliamo di più sulla trama di queste 139 pagine, che volano via in un soffio, grazie alla sagacia e all’ironia dell’autore.
Il cibo è solo un pretesto per raccontarci la Cina di oggi e per smascherare tutti quei luoghi comuni e le idee sbagliate che troppo spesso gli occidentali hanno nei confronti della Cina, di Pechino e degli asiatici.

Con leggerezza Giuseppe Culicchia ci prende per mano e con questo suo reportage ci accompagna in un mondo che ha molto da raccontarci, senza tralasciare l’occhio critico verso la situazione cinese e gli argomenti scottanti sui quali viene vietato ai cittadini di avere una propria libera opinione.
Per veri viaggiatori.

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Articolo scritto e redatto da Elena Giorgi | Tutti i diritti sono riservati 

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