Il termine fashionista è stato coniato di recente, per sottolineare e definire l’interesse femminile nella moda
Ma questa passione-ossessione per stoffe, modelli, textures e colori ha radici molto più antiche, come dimostra la nuova mostra presso il Museo della Moda di Anversa. “A Life in Fashion, donne 1750-1950”, ci prende per mano al fine di guidarci tra eccezionali capi di quella moda che nel corso dei secoli ha svolto un ruolo importante
Da veri e propri strumenti di tortura, mascherati da splendidi corsetti arricchiti da pizzi, ricami e pietre preziose, fino ai primi pantaloni da donna sperimentati nel corso della prima guerra mondiale, si parla di haute couture. La borghesia del XVIII e XIX secolo, nuova classe superiore emergente, desiderosa di dimostrare con il suo aspetto e il suo comportamento questo nuovo status acquisito, ci regala alcuni dei pezzi più affascinanti
Le donne di questa classe sono infatti tenute ad adottare atteggiamenti alla moda: la forma di viaggio, lo sport, le passeggiate, le boutiques ed i nuovi hobby richiedono abiti molto specifici. Oltre agli abiti, le tendenze della moda vanno ad influenzare la vera e propria routine quotidiana: la mattina è destinata ad attività domestiche, mentre il resto della giornata a visite pomeridiane e gite. Ed ogni momento ha il suo proprio codice vestimentale.
Cosa è sorprendente di questa mostra del MoMu? La mostra offre ai visitatori un’idea di come le donne della classe media tra il 1750 e il 1950 in Europa occidentale vestissero. La maggior parte di noi conosce solo gli abiti da sera del periodo, immagine che ci deriva da dipinti e letteratura. Ma la moda era molto, molto più ingombrante
Così la mostra rivela come le donne utilizzassero per buona parte della giornata ricche vestaglie e scialli, adatti anche al ricevimento informale degli ospiti. Solo nel pomeriggio si vestivano per l’attività della giornata: equitazione, escursioni nel parco, shopping… La sera, altro cambio d’abito, in un crescendo di materiali sempre più ricchi e ornamenti sempre più sfarzosi, da portare rigorosamente dopo aver stretto il corsetto stretto da sera, fatto apposta per uscire. Ad ogni momento della giornata, quindi, il suo codice stilistico. Routine che cambiava e seguiva, inoltre, le tendenze moda del momento: anche nei secoli passati cambiavano materiali, sartoria, modelli e colori, il tutto con la regolarità di un orologio.
La mostra presenta ai visitatori le differenze tra l’abbigliamento elegante ed alla moda di quel periodo e le sue copie adattate allo stile di vita di strada dei cittadini: street style del XIX secolo! Inclusi nel percorso dell’esposizione anche abbigliamento intimo, costumi, abbigliamento sportivo, da viaggi, estivo e premaman – anche con un corsetto da gravidanza, davvero terrificante. Potrete vedere con i vostri occhi l’ingegno e la qualità dell’esecuzione di un’epoca durante la quale la zip era lontana dall’essere stata inventata.
Il museo MoMu deve ringraziare per questo evento la collezionista olandese Jacoba de Jonge. Ha iniziato all’età di 17 una favolosa collezione di abbigliamento storico, e costruito negli ultimi decenni una notevole collezione di circa 2500 oggetti. Dei quali circa cento capi sono ora in mostra presso il Museo della Moda
“Alcuni dei vestiti li ho indossati“, ha affermato Jacoba, “Non per uscire, ma in casa, per sapere come questi abiti ti facessero sentire. Ed è veramente così che la mia passione per l’abbigliamento storico è iniziata: vestendomi con capi del primo 1900, ereditati da una prozia. Mi sentivo molto strana e rigida. Ho trovato affascinante che la mia prozia si comportasse in maniera apparentemente normale, pur indossando un vestito talmente rigido da sembrare una gabbia… ma nel frattempo, il mio interesse per comprendere la moda di un tempo era nato “
Il MoMu ha una collezione di oltre 25.000 capi di abbigliamento, scarpe, accessori, pizzi… Lo scopo del museo è quello di raccogliere, nello stato di conservazione migliore possibile, sia costumi storici (il più antico risalente al 16 ° secolo) che capi di artisti contemporanei (come Dries Van Noten, Yohji Yamamoto, Bernhard Willhelm, Ann Demeulemeester, …)
Il Museo della Moda è ospitato nel ModeNatie in Nationalestraat. Il ModeNatie riunisce diversi partner: il Museo della Moda, il Flanders Fashion Institute e del Dipartimento di Moda Accademia Reale di Belle Arti – Artesis Hogeschool Antwerpen.
Fin dall’inizio, il MoMu ha optato per un approccio dinamico che va oltre al solito museo statico. Non una collezione fissa, ma mostre tematiche alternando un creatore o un argomento legati alla moda. Ogni nuova esposizione prevede un quadro completo, che comprenda non solo abiti, ma anche l’intero contesto: le diverse fonti di ispirazione del creatore, i legami con altre discipline d’arte, ecc. Ed è questo approccio dinamico che fa, a mio parere, la forza del MoMu
MoMu: Een Leven in Mode
ModeMuseum Provincie Antwerpen
Nationalestraat 28
2000 Antwerpen
Dal 21 marzo al 12 agosto 2012
Articolo scritto e redatto da Giulia Vettore che ad oggi non fa più parte del team autori di theoldnow.it