In occasione della Milano Design Week 2016, lo studio VI+M ha presentato INNESTI, il suo nuovo progetto esposto in anteprima nella suggestiva cornice dello spazio OFFFI Milano Isola, via Carmagnola 8. Un’indagine sul rapporto intimo uomo e natura, che si propone di raccontare la relazione dell’individuo con l’ambiente circostante, considerando parte della natura anche tutto ciò che l’homo faber ha costruito o modificato.

Il progetto è una riflessione sulla consòle: una rilettura in chiave contemporanea di questo elemento d’arredo tipico degli ambienti domestici classici. INNESTI intende recuperare e reinterpretare gesti e rituali che ruotano intorno alla consòle, spogliandola dalla sua forma classica di tavolo addossato alle pareti. Giochi di elementi diversi danno vita a infinite configurazioni, che permettono di adattarsi al proprio spazio, per rompere le regole, provocare e muoversi in totale libertà.
La struttura è composta da un basamento circolare in marmo su cui si incastrano tre tubolari in ottone satinato che fungono da base per gli “innesti”. Per i marmi sono state selezionate 5 pregiate tipologie: travertino rosso, labrador verde australe, black antique, emperador e calacatta.
È stata ideata anche una versione dal carattere più essenziale realizzata interamente in acciaio smaltato in due varianti di colore: nero e ottanio.

Gli innesti sono piccoli elementi che, proprio come in botanica, uniti alla base generano nuovi elementi più pregiati: un vaso, un portacandele, uno specchio, un piano d’appoggio, un appendiabiti. Il portacandele e il vaso sono realizzati in vetro soffiato, in una forma volutamente delicata e morbida che crea un armonioso contrasto con il rigore dei tubi che li accolgono. Lo specchio bifrontale è pensato in due forme una esagonale e una circolare; la sua peculiarità di ruotare sul perno consente di riflettere mutevolmente l’ambiente circostante. Il piano d’appoggio, un disco in ottone o in acciaio smaltato, riprende la funzione base della consòle. L’appendiabiti è una sfera in faggio naturale, immaginata per riporre cappelli, evocando un gesto atavico ed elegante.
L’architetto Vincenzo Ignaccolo racconta: Uno dei temi centrali nel nostro lavoro è la ricerca della bellezza. Non solo quella più immediata della forma o della materia, ma soprattutto quella più intima e profonda che si genera nell’interazione tra l’oggetto e il suo fruitore. Con INNESTI siamo partiti proprio da qui, dalla poesia intrinseca alla gestualità, dalla bellezza propria di certi riti che hanno a che fare con la sfera antropologica. Più che ad un oggetto abbiamo cercato di lavorare all’ideazione di una scena.

 

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