Questa volta non sono cinquanta, ma infinite. Infinite le sfumature di grigio che io – e non solo io– #adoro. Infinite le sfumature di grigio proposte per il prossimo AI 2013-2014
Metto agli atti che – ahimè– questo non ha nulla a che vedere con Mr.Grey (#addiction, ndr) e con l’inflazionatissima dedizione a quei tre volumi, ma con qualcosa di altrettanto caldo e appagante.
Alexander Wang e quel gusto ipercontemporaneo, molto downtown, altrettanto grafico. Il tailoring è ricercato, la femminilità ostentata con un pizzico di irriverenza. Le sfumature di grigio valorizzate dai volumi, dalle mini lunghezze e dai contrasti con bianco, beige, nero e rosa polvere. Il risultato è un mix perfetto di sensualità e carattere. Un genio creativo magnetico. Il grigio diventa cemento per N°21 – Alessandro Dell’Acqua. La collezione, come quella di Alexander Wang, mi ha catturata. Sensualità e femminilità accentuate, senza irriverenza e ostentazione, ma attraverso silhouette pulite e rigorose che incontrano piume e motivi floreali. Il dettaglio che preferisco.
Giocata sulle leggere contrapposizioni la collezione Osman: dal bianco candido si arriva al grigio ardesia e al grigio carbone, passando per il rosa pastello e l’avorio. Il colore è assolutamente assente. Unica licenza poetica nero e inserti in oro. Le linee sono fluide, i volumi avvolgono il corpo, un’eleganza semplice ed aggraziata, lascia spazio a soluzioni più grintose. Il mio pezzo preferito? I pantaloni. Ampi, fluidi. Quasi eterei abbinati a top trasparenti o dalle braccia scoperte.
Amore senza riserva per le gonne a ruota firmate Port 1961. Ancora il grigio carbone per cappotti e maglie oversize.
Victoria by Victoria Beckham: il grigio si fonde con il blu e il nero, i volumi sono slim, le lunghezze mini e midi, il risultato iperfemminile come nella più coerente delle soluzioni. Elegante e easy to wear. Assolutamente promossa.
Capi performanti e concreti per Christopher Raeburn, il carbone diventa antracite e invade capispalla, abiti e pantaloni. Le forme sono dritte e affusolate e indagano capi imbottiti dalle diverse lunghezze.
E poi J. JS LEE e il gusto ultra basic: l’estetica è contemporanea e si declina in una sartorialità chic e, ancora, easy to wear. J.W. Anderson Women e la profusione di balze e volant che aggiungono un dettaglio frivolo alle linee pulite: i grigi incontrano ancora i rosa e gli azzurri (combinazione cromatica per la stagione, ndr) ma il risultato non mi ha catturata.
E ancora i grigi vestiti d’argento di Marc Jacobs, Prada – dove è presente con una certa timidezza-, Alberta Ferretti, Donna Karan e DSquared2.
Se cinquanta – e solo cinquanta – sfumature di grigio hanno fatto impazzire l’universo femminile, cosa mai potranno fare infinite?
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(Credits: Tumblr – Le 21ème)
Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati