Londra, 6 luglio 2014. Novak Djokovic e Roger Federer percorrono il corridoio che li porta a calcare uno dei campi storici del circuito tennistico internazionale: il centrale di Wimbledon. Il silenzio prima del boato del pubblico, il profumo dell’erba appena rifilata, l’adrenalina e la concentrazione di due campioni che si affrontano per l’ottava volta su questo magico terreno.

 

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Il terzo Slam stagionale è probabilmente il più affascinante, in quanto l’unico ad essere giocato sulla superficie più veloce, ovvero l’erba. Il green ha accompagnato i giocatori nelle scorse due settimane, riservando sorprese sia in campo maschile che in quello femminile. Nel tabellone maschile risuonano le sconfitte del N.1 al mondo Rafael Nadal per mano del 19enne Nick Kyrgios e del britannico Andy Murray, che non è stato capace di bissare lo storico successo dell’anno scorso. Prima di lui solo Fred Perry, ai più noto per la sua linea di abbigliamento, aveva vinto il prestigioso titolo casalingo (per tre volte).

 

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Nessuno scampo per gli italiani, in difficoltà a causa della superficie poco adatta alle loro caratteristiche. L’istrionico Fabio Fognini, trascinatore dell’Italia in Coppa Davis, esce al terzo turno, sconfitto da Kevin Anderson. Diciamo che il bon ton del tennista sanremese non è molto in linea con i canoni dell’unico torneo che obbliga i giocatori ad utilizzare un abbigliamento ‘total white’.  Aspettiamo ancora il salto di qualità che lo porterebbe nella fatidica top ten del ranking ATP.

 

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Buona prestazione invece per Simone Bolelli, che viene battuto dal forte giapponese Nishikori, al quinto set dopo una partita interrotta e ripresa il giorno seguente. In campo femminile, le grandi sorprese sono state rappresentate dalle precoci uscite di due favoritissime per la vittoria finale del torneo: Serena Williams e Maria Sharapova. Entrambe perdono punti importanti nel seeding e spianano la strada alla ceca Kvitova, che bissa il successo del 2011, spazzando via un’ottima Bouchard.

 

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Come al solito sono le donne che tengono alto l’onore della nostra nazione, con la vittoria nel torneo di doppio della coppia rodata Errani-Vinci, che alza per la prima volta il trofeo di Wimbledon, unico Slam mancante nella loro scintillante bacheca di doppiste.

 

Tennis Wimbledon, Errani-Vinci vincono la finale doppio femminile

 

Ma veniamo al match clou: la finale maschile. Come detto, si affrontano due dei nomi che hanno spadroneggiato nel panorama tennistico degli ultimi dieci anni. Djokovic raggiunge la finale, superando in semifinale il temibile bulgaro Dimitrov, che sull’erba veloce fa del servizio la sua arma migliore. Federer, dato in fase calante da molti esperti di settore, mostra nuovamente il suo tennis migliore, sconfiggendo lo spauracchio Raonic. La finale è interessante anche dal punto di vista psicologico: il serbo, comunque vada, ritornerà numero 1 al mondo, vista la debacle di Nadal; Federer, sconfiggendo nei quarti l’amico e connazionale Wawrinka, davanti a lui nel seding, pregusta un accorciamento delle distanze e l’ottava consacrazione sul suolo londinese (mai nessuno come lui).

Lo spettacolo comincia e non delude le aspettative sin dai primi scambi: Ogni 15 è giocato con intensità, gli scambi sono prolungati come si giocasse su una superficie lenta ed ogni tocco di ciascun giocatore trasuda di tecnica sopraffina. Il primo parziale si chiude a favore di Federer dopo un Tie-break al cardiopalma. Il sogno di Re Roger di entrare ancora una volta nella storia del torneo si avvicina. Ma ‘Nole’, personaggio meraviglioso anche al di fuori del campo, ha il carattere del fuoriclasse e, giocando uno dei suoi migliori tennis visti nell’ultimo periodo, si aggiudica il secondo ed il terzo parziale con il punteggio di 6-4 7-6. L’inerzia del match sta andando nella direzione del serbo che vuole assolutamente bissare il successo del 2011, nonostante abbia già raggiunto l’obiettivo di tornare n.1 al mondo. Dall’altra parte c’è un campione, con la ‘C’ maiuscola, dato finito troppo presto. E questo leitmotiv sembra accompagnarlo anche in questa finale. Ma Federer smentisce ancora una volta tutti e si aggiudica il quarto parziale con il punteggio di 75. Arriviamo così al 5 set, dopo quattro ore di gioco, che per gli amanti di questo fantastico sport e per i fortunati presenti sul campo centrale, sono volate come la brezza estiva londinese. Gli scambi sono serrati, ma la grinta agonistica di Djokovic fa ancora una volta la differenza e Nole si aggiudica il match e lo Slam chiudendo la partita con il punteggio di 6-7 6-4 7-6 5-7 6-4.

 

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Il pubblico divide gli applausi tra questi due grandi attori, che hanno dimostrato cosa significhi l’essenza dello sport e la lealtà tra rivali. Si chiude il sipario e ci si prepara al prossimo Slam, gli US Open, dove si riaccenderà la sfida sul torrido cemento statunitense.

Credits: Reuters, AFP

Articolo scritto e redatto da Luca Gandini | Tutti i diritti sono riservati

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