Ho sempre amato molto il mio lavoro. Lo amo per le sue infinite sfaccettature, per il suo potere di farmi ciclicamente mettere in discussione me stessa, perché da ogni collaborazione editoriale esco arricchita e non parlo di denaro, perché penso che la realizzazione personale passi anche dallo svolgere con passione una occupazione. È per questa ragione che, quando sono diventata mamma di due splendide bambine, ho deciso di coniugare queste due nuove me in una nuova Laura. Da una parte non era mia intenzione perdermi nessun tipo di piccolo – o grande – traguardo di Gaia e Giada: desidero vivermele, ogni giorno. Dall’altro lato sono una di quelle persone che, in America, definirebbero work alcoholic: lavoro instancabilmente più di 10 ore al giorno mossa della passione e dall’entusiasmo.

Per questa ragione ho deciso che nella mia casa dei sogni avrebbe dovuto esserci uno spazio dedicato al mio studio. Da sempre ho pensato a questo come ad uno luogo dove poter lavorare insieme ad altre persone, dove poter scattare in libertà le fotografie dei miei editoriali, dove trovare gli strumenti di lavoro ma anche sentirmi letteralmente a casa. Per questa ragione ho dedicato, in accordo con il mio compagno, alcuni metri quadri del nostro nuovo appartamento allo studio e Dalani mi ha supportato in questa scelta e nel suo arredo.

Desideravo uno spazio assolutamente essenziale che mi rispecchiasse: da una parte l’amore per il design, dall’altro l’efficienza organizzativa. Per questa ragione due pareti sono completamente occupate rispettivamente da un mobile contenitore e da una libreria tutta parete che collega lo studio alla parte living. Questo spazio lavorativo si trova letteralmente immerso fra due finestre con esposizioni differenti: da un lato una vista dalla quale sbirciare i grattacieli della nuova Milano, dall’altra invece un’enorme vetrata mi permette di godere del terrazzo di casa con un’ottima luce proveniente da sud.

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Il fattore luminoso è stato per me essenziale nella scelta dello spazio: con un ambiente dotato di luce naturale ho potuto giocare con elementi di design non necessariamente legati al concetto di dover creare una luce artificiale potente e, dal mio punto di vista, più asettica.

Per quanto riguarda i colori, avendo una superficie di parquet a terra ed una pittura prevalentemente bianca con dei toni di grigio chiaro alle pareti, insieme a Dalani ho voluto giocare a contrasto. Le sedie sono completamente nere, munite di braccioli e linee essenziali molto eleganti. Al posto della classica scrivania abbiamo optato per un tavolo rettangolare di dimensioni abbastanza importanti – 180 * 75 cm –  che potesse così ospitare più persone al lavoro contemporaneamente, perfetto per le mie riunioni di team. Una delle caratteristiche che ci ha fatto letteralmente innamorare di questo pezzo di arredo è senza dubbio l’utilizzo di legno a contrasto con le strutture metalliche che compongono la base, un chiaro richiamo agli elementi anni ’70 perfettamente celebrati all’interno della nostra abitazione dove abbiamo voluto mescolare linee molto moderne con dettagli caratteristici dell’epoca del palazzo all’interno del quale la nostra casa si trova.

Il risultato è assolutamente delizioso ed unisce il design moderno ad una perfetta ottimizzazione degli spazi, celebrati dal mix di luce naturale ed artificiale che si bilanciano perfettamente in questo gioco di contrasti. Svegliarsi la mattina e mettersi al lavoro in questo spazio è un sogno divenuto realtà.

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