La concezione di gelato come momento di aggregazione e di incontro non è certo nuova: prima che si affermasse il “culto” dell’aperitivo, erano le gelaterie, tanti anni fa, i principali luoghi di ritrovo e l’idea di concedersi in compagnia questo delizioso piacere era l’equivalente del nostro “andiamo a berci uno Spritz?”. Ma nell’era del Web 2.0, che ha comportato importanti cambiamenti come la trasformazione dei consumatori da fruitori passivi di beni e servizi a partecipanti attivi alla generazione di valore da parte delle imprese e la possibilità per gli utenti di creare propri contenuti e di condividerli con gli altri, attraverso diverse piattaforme, in primis i social network, anche gustarsi (e prima di tutto creare) un gelato è diventato un’esperienza coinvolgente e da condividere, grazie alla diffusione delle gelaterie fai-da-te.  Esse adottano il modello del franchising e costituiscono ormai una forma di business vincente, consentendo risparmi soprattutto in termini di personale (che in genere è disponibile per l’assistenza ai clienti ma si occupa prevalentemente dell’incasso del pagamento) e rendendo il consumatore protagonista attivo del processo di creazione del prodotto. Attraverso un’esperienza multisensoriale, caratterizzata da un’esplosione di profumi, colori, consistenze e sapori diversi, egli infatti esprime i propri gusti e da libero sfogo alla propria creatività scegliendo il gelato che preferisce, erogandolo attraverso macchine di intuitivo e comodo uso e decorandolo e guarnendolo con nocciole, frutta, cioccolato e molto altro. Infine, dopo aver realizzato la propria piccola “opera d’arte” il cliente paga il gelato in base al peso.

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Ma in un’epoca in cui condividere sui propri social network le foto di ciò che si mangia è diventato quasi una routine, potevano forse mancare le foto scattate a questi soffici, colorati e soprattutto golosi capolavori? Questo aspetto “social” rende l’acquisto del gelato più stimolante e divertente per i  consumatori (“più bella sarà la foto che scatto, maggiori saranno i like che riceverò”) e contemporaneamente consente alla aziende di ottenere una notevole visibilità, soprattutto grazie agli hashtag. Queste ultime inoltre, attraverso i propri profili, Facebook e Instagram in primis, mantengono costantemente i contatti con i consumatori, attraverso la creazione di eventi, contest, promozioni e la ri-condivisione delle immagini postate dai propri clienti, che si sentono così gratificati.

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Sicuramente i casi di maggior successo sono Titto (la prima gelateria fai da te italiana nata nel 2011 dalle menti di un gruppo di creativi bolognesi) e l’Agrigelateria Mu (nata nel 2012, alla base dei suoi prodotti vi è l’utilizzo di  materie prime e ingredienti di qualità, privi di conservanti, OGM e coloranti, oltre che l’attenzione verso le intolleranze alimentari) che devono la loro notorietà prima di tutto alla loro costante ed efficace attività di Social Media Marketing. Esse sono attivissime sui social, con contenuti sempre aggiornati, a dimostrazione di come anche attorno ad un prodotto così originariamente semplice come il gelato possano crearsi delle divertenti community!
Titto inoltre ha inventato l’applicazione per smartphones “Titto Lovers”, utile per trovare il negozio più vicino e ricevere aggiornamenti relativi e, per gli Under 21, generare una tessera per usufruire di sconti.

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Interessante è poi la breve ma dettagliata storia del gelato che Mu racconta nel proprio profilo Pinterest, dimostrando un attaccamento alla tradizione relativa a questa fresca delizia, ma allo stesso tempo la disponibilità a stare al passo coi tempi e a rinnovarsi tramite la comunicazione online, oggigiorno indispensabile.

Queste due catene dimostrano una grande disponibilità all’apertura invernale: sulla pagina Facebook e attraverso l’app di Titto è possibile conoscere quali siano gli orari e le chiusure stagionali, che non sono comunque molte, anzi anche in questi ultimi tempi si sono verificate nuove inaugurazioni, come a Cagliari pochi giorni fa. Mu ha addirittura proposto una “winter collection” con una selezione di gusti particolari nei punti vendita di Cesenatico, Udine, Trieste, Bassano, Padova, Milano, Lecco, Ingolstadt, Oldenburg, Treviso. Insomma, chi ama il gelato, non rischia più di trovarsi privato di questo piacere nei mesi più freddi!

Che queste gelaterie “2.0” possano prendere completamente il posto di quelle tradizionali è ancora difficile da stabilire, ma sicuramente sembrano avere tutte le carte in regola per raggiungere sempre più ampi consensi da parte dei consumatori, sempre più attivi e attratti da ciò che è nuovo e moderno.

È una buona occasione quindi per improvvisarsi anche solo per qualche minuto gelatai provetti e contemporaneamente food bloggers.

Articolo scritto e redatto da Valentina D’Antonio | Tutti i diritti sono riservati

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