Francesco Totti, 38 anni appena compiuti, non ha mai preso in considerazione la celeberrima canzone di Gigliola Cinquetti ‘Non ho l’età’. L’ennesima dimostrazione di questa presa di posizione ha avuto luogo in quel di Manchester, sponda City, nell’ultimo turno di Champions League.

La Roma di Rudy Garcia era impegnata nella seconda giornata dell’impegnativo girone, che la sorte ha regalato alla squadra capitolina.

Il Manchester City, squadra straboccante di fuoriclasse grazie alla grande liquidità delle casse societarie, aveva l’obiettivo della vittoria, dopo la sconfitta contro il Bayern Monaco nella prima giornata.

La partenza dei Citizens è stata fulminante ed è culminata nel rigore messo a segno dal Kun Aguero. Ma la Roma, consapevole che non aveva nulla da perdere in questo match – grazie anche alla vittoria al primo turno contro il CSKA Mosca – ha iniziato a macinare il suo gioco con le classiche ripartenze dei suoi due uomini più in forma: Florenzi e Gervinho.

Passano pochi minuti ed arriva il pari. Nainggolan verticalizza di prima intenzione sul movimento di Totti, che a tu per tu con Hart non sbaglia, diventando il giocatore ‘meno giovane’ ad avere realizzato una rete in Champions League, bagnando il naso ad un certo Ryan Giggs.

Il Gol di Francesco Totti contro il Manchester City

E qui ci dobbiamo fermare, perché in questo gol c’è l’essenza del fuoriclasse, di colui che ha vestito per 564 volte la maglia giallorossa.

Prima applica l’ABC del calcio, con un movimento a semicerchio per eludere la trappola del fuorigioco. Poi davanti al portiere, in posizione defilata, ‘scava’ la palla con una delicatezza, che solo in pochi possono sfoggiare. In due frazioni di secondo, Totti è passato dalla prima all’ultima pagina del manuale del calcio. Inutile dire che tutto ciò che è scritto in mezzo, per lui, è di ordinaria amministrazione.

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Lo ‘scavetto’ o ‘cucchiaio’ è una finezza che Francesco ci ha fatto scoprire, a discapito dei tifosi italiani cardiopatici, nella semifinale Europea del 2000, contro i padroni di casa dell’Olanda. Solo lui poteva calciare in quel modo, un rigore di tale importanza.

IL RIGORE SEGNATO DA FRANCESCO TOTTI

Tornando alla partita, la Roma ha mostrato qualità e personalità ed il pareggio finale lascia un po’ di amaro in bocca alla compagine di Garcia, che ora è legittimata a credere nel passaggio del turno.

Totti ha vinto tutto o quasi. Lo scudetto con la squadra della sua città e il Mondiale con la sua nazionale non sono cose da chiunque. Ma Francesco non è ‘chiunque’. C’è una ‘Coppa con le orecchie’ che deve essere ancora alzata. I presupposti ci sono ed abbiamo visto che il tempo non ha età per il capitano giallorosso.

 

 Credits fotografici: Google Immagini, LaPresse

Articolo scritto e redatto da Luca Gandini | Tutti i diritti sono riservati

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