Nessuno più di J.W. Anderson ha racchiuso l’essenza della sua collezione in un elemento, che diviene concetto sulla sua passerella ma non solo. Balze e volant caratterizzano i suoi capi mixando un certo gusto bon-ton e castigato con delle fortissime intrusioni più audaci e sempre iper-femminili. Le tonalità sono delicate ma il risultato non perde la sua energia invadendo anche le piccole pochette di un contagio coerente ed organico. Vicina nel contegno la passerella Marni: il concetto di eleganza è indagato attraverso colori ancora delicati e forme essenziali che creano capi in continuo movimento. Sovrapposizione e fusione di linee rette e linee curve creano silhouette scolpite, dando a volant e balze il ruolo importante di sottolineare la femminilità del corpo

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Diversa è l’interpretazione delle rouches per Peter Pilotto. L’estetica è data da colori intensi, da percorsi visivi di stampe e motivi quasi ipnotici, creando capi meno form-fitted ma arricchiti da dettagli couture che ne sottolineano la silohuette. Balze e drappeggi caratterizzano la libertà poetica presa nei confronti di forme semplici e pulite. Ruolo fondamentale: esaltare la ricchezza delle stampe.

Elemento forte anche nella collezione realizzata da Ghesquiere, i volant si sviluppano asimmetricamente dando vita a figure estremamente strutturate che accompagnano una femminilità che per tutta la collezione si affianca ad un allure maschile in maniera completamente armoniosa.

Più contemporanea è la ricerca di significato per Chloé che reinterpreta il gusto della maison attraverso nuovi volumi e proporzioni. La dimensione del gioco caratterizza la collezione non solo nella ricerca grafica ma anche nei dettagli, dove volant plissettati e rigidi incorniciano collo e braccia. Di nuovo un’allure quasi sobria e austera per Gucci, dove Frida Giannini tinge eleganti linee pure di dettagli preziosi: balze incorniciano abiti e scolli sulla schiena, contrapponendosi alla grafica lineare. La forte femminilità delle passerelle firmate dalla designer italiana non è mai persa, bensì accentuata da basi flair dalle quali muovere. Le stesse che per Tisci subiscono tagli e sovrapposizioni, incontrando giochi di volant ancora a scolli e maniche.

Come licenze poetiche ad un immagine severa e pura, balze e volant irrompono in un equilibrio di forme quasi austero.

Il risultato è sempre interessante?

 

Barbara

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Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati

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