In occasione della presentazione della collezione El Love primavera estate 2020 Desigual ha dato il via ad una era emozionante con un nuovo logo.

Il cambio d’immagine è guidato dal Chief Marketing Officer, Guillem Gallego.

Per Clara Delmuns, direttrice del prodotto, la collezione El Love esplora in maniera innovativa gli stili arty, patch yboho. Infatti, non solo gli abiti da sera hanno motivi tribali e il ritmo dell’Africa, ma anche il richiamo boho è nelle jumpsuit in maglia zigzagata e nei crop top ricamati.

Così, il risultato è una collezione piena di ispirazioni hawaiane, indiane, tropicali e africane, con modelli casual e urban, attenti all’ambiente. Infatti, l’undici per cento della collezione è realizzata con fibre organiche.

Il coreografo afroispanico Fidel Buika ha curato la coreografia della sfilata desigual El Love. 60 ballerini. 725 km di filo. 45 minuti di musica. 16 loop visivi. 1213 invitati. 101 look. 19 Iconics. 1 logo. 

Attratto dal movimento hip-hop e dance di New York, Los Angeles e Londra della fine degli anni ’70 e ’80, ha presentato uno spettacolo con una divertente connessione atemporale tra il passato e il futuro.

La capsule collection El Love è inondata del colore e della femminilità della fashion designer poliedrica Miranda Makaroff, dei disegni dei giovanissimi vincitori del concorso  Young Talents e della raffinata presentazione di Christian Lacroix. 

Desigual ha oltre 3.700 dipendenti. Parla più di 30 lingue. E’ presente in circa 90 Paesi. Ha 13 canali di vendita, oltre 500 punti vendita monomarca e sei categorie di prodotto: Woman, Man, Kids, Accessories, Shoes e Sport.

Si distinguono due centri logistici. Il primo è quello di Viladecans, inaugurato nel 2015 e certificato dal LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) con la categoria Gold. Il secondo è il centro di Gavà, dedicato al business multimarca e alla logistica dei resi. Le alte performanace logistiche hanno permesso di vendere oltre 22 milioni di capi nel 2018.

In questi termini, il progetto di rinnovamento della brand identity consentirà la ottimizzazione della rete di distribuzione: Big retail, Big wholesale, Department stores, Big digital, Desigual.com, e-tailers, vendite flash e negozi specializzati con possibilità di acquisto ship from store.

Si è passati dal  negozio paint pantry decorato e colorato, allo stabilimento di Portal de l’Àngel di Barcellona, del giugno 2019, basato su un Customer Journey. Dal prodotto all’esperienza, dall’acquisto alla relazione e dalla conversazione all’interazione una esperienza d’acquisto personalizzata.

Desigual nacque nel quartiere del Raval di Barcellona nel 1984 dalla mente dello svizzero Thomas Meyer per vestire con unicità, persone non corpi. Meyer super creativo e intraprendente vendeva nel mercatino degli hippy delle t-shirt dipinte a mano.

Desigual fece breccia nel mercato con una giacca. La Iconic Jacket era creata con scampoli di vecchi jeans, bottoni in ottone e dettagli di pelle sui polsini. Questo capo è considerato come uno dei primi prodotti upcycling del settore della moda ribelle, poiché il suo stile è arty, patch ed ethnic, all’insegna di un’estetica non solo mediterranea, ma anche esotica.

Dopo l’apertura della prima boutique a Ibiza nel 1986, su progetto di Tonet Sunyer, Mayer si sposta a Barcellona nel 1992. Qui prendono corpo le prime collezioni in un mix di fantasie di fiori, colori decisi, patchwork, handcraft.

Mentre il nome Desigual accompagnato dallo slogan “no es lo mismo” (qualcosa di diverso), fu pensato dalla regista Isabel Coixet, il logo The Humanos (due figure umane stilizzate, libere, e nude) fu realizzato  dall’illustratore spagnolo Peret.

Nel 2005, grazie ad una ordinanza della città di Barcellona che permette il nudo in pubblico, Desigual realizza una campagna singolare, Naked. Le prime cento persone che fossero entrate nude nel negozio di Passeig de Gràcia di Barcellona sarebbero potute uscire indossando capi Desigual completamente gratis.

Per questo motivo i negozi Desigual erano il punto di ritrovo di molte persone affascinate da un universo libero, autentico, ottimista.

L’artista francese Jean-Paul Goude collabora con Desigual come Artistic Advisor e con lui El Love è stata facile, immediata, spontanea.

Jean-Paul Goude è lo storico direttore di Esquire negli Anni 70 e autore di immagini come la copertina dell’album di Grace Jones, Island life, del 1985. Goude ha chiamato Christian Lacroix e Miranda Makaroff per disegnare capsule collection con nuove stampe e poi ha sviluppato l’idea del logo scritto al contrario. 

Desigual punta sulla collaborazione di artisti internazionali, innovatori. Attraverso esercizi di pura espressione, nuovi print sono lo spunto per nuovi capi esclusivi. Per questo motivo, quest’anno sono state lanciate la campagna “Colour is You”, il nuovo spazio di cocreazione artistica Desigual Colour House al Miami Art Basel e l’iniziativa Desigual in Beta. Desigual in Beta è sperimentazione, creatività, eccitazione, energia, novità, apprendimento e dimostrazione. Una piattaforma collaborativa.

Desigual è anche lo sponsor di Sónar, festival che ha trasformato Barcellona in un punto d’incontro per gli amanti della musica elettronica. Qui la sperimentazione artistica è Kaos Garden by Okuda e Paco Osuna, tour di musica e arte itinerante, da Ibiza, a New York e Miami.

Il progetto finirà nel 2021 con il cambiamento del logo e delle piattaforme digitali. Desigual.com migrerà su Salesforce con un nuovo look & feel. Nella campagna Colour is you, le opere del fotografo Oliver Hadlee Pearch riflettono sulla perfezione e sui concetti di eterogeneità e originalità.

L’insegnamento di Desigual è universale: rifuggere dai canoni di bellezza dominanti e invitare alla integrazione, al risveglio della coscienza sociale e della creatività.

 














Articolo scritto e redatto da Daniela Rigoni | Tutti i diritti sono riservati