Iconico trend stagionale. Non parlarne non si può. Affascinante sempre si. Purchè eco&green. Già detto. Per questo inverno, come per lo scorso, le proposte sono infinite. Eccentriche. Non sempre colorate

 

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A casa Fendi le proposte sono davvero crazy. I dettagli fur invadono interi capispalla, ma anche gonne e maglie. Il gusto e i dettagli si rifanno ad una donna guerriera, molto metropolitana. L’essenza tradizionale della pelliccia romantica è bandita, l’allure è punk. La contrapposizione alla proposta Armani, sia per la prima linea che per Emporio è fortissima: qui il gusto è decisamente più romantico, il richiamo agli anni ’20 è più che sussurrato e il riferimento al guardaroba maschile è in primo piano. Sofisticato e delicato senza rinunciare ad un fascino intenso.

Eccentrico e opulento per Tom Ford. I colori sono decisi, gli accostamenti, le linee. Tutto in un mix and match di cromie, fantasie e tessuti che un po’ –ahimè- confonde. Non sono convinta del risultato.

Molto punk inaspettatamente –per me- per Saint Laurent. Deciso e grintoso nel risultato. Grunge. Non sono i tagli o i colori, ma gli accostamenti. Cupa e intensa. Perfetta.

Esplosiva nei colori MSGM, sempre. Un po’ più pacata del solito per la scelta delle cromie dei dettagli fur. Gli accostamenti sono unici. Imitatissima ma mai eguagliata, qui lo dico, è sempre interessante. La preferisco nella versione super spumeggiante, ma Giorgetti non delude mai. No davvero.

E poi Lanvin e Mulberry. Marni. Marni l’adoro. Delusa però da questa collezione invernale, i cui dettagli fur non mi hanno stupita e affascinata. Spalle e orli di gonne dalle lunghezze retrò son invasi dalla pelliccia. Capispalla, insoliti capispalla, colli e simil-stole. Non l’ho capita e –nuovamente ahimè- non l’ho apprezzata.

E ancora Calvin Klein e Valentino. Sofisticata Valentino. Strutturata nel volume e mini nelle lunghezze per Balenciaga. Decisa e grintosa per Marc Jacobs. Il gusto è retrò, di un’eleganza suprema. Il miglior risultato della stagione per me.

Io? Io mi affiderò come sempre alle catene low cost, cercando l’eco. Inseguendo il green.

E perché le mie carte si rifiuterebbero altrimenti. Ma questa è un’altra storia. Ahimè.

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(Credits: Tumblr)

Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati