Che fai tu, luna, in ciel? dimmi che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.*
Antonio Marras cita Giacomo Leopardi (Canto notturno di un pastore errante dell’Asia) tra le fonti di ispirazione della sua collezione per questo Autunno-Inverno 2014. La collezione si ispira al viaggio, come stato del cuore, ed il risultato è il ritratto di una donna forte, accompagnata da lupi che ululano alla luna piena.
La scenografia della sfilata è stata molto diversa da quello che ci aspettavamo. Antonio Marras è solito raccontare una storia piena di personaggi e di ambienti diversi. Qui è proprio il racconto a richiedere una scenografia diversa. La donna protagonista è solitaria (ma non sola) e si staglia contro un ambiente che non la rappresenta, che non accoglie armoniosamente la sua figura.
Annamarie, la protagonista della storia, soprattutto è una donna vera. Annamarie Schwarzenbach (da Viaggio in Portogallo di José Saramago), scrittrice, fotografa e giornalista svizzera. Figlia dell’Oriente (il padre proprietario di un impero tessile della seta) e dell’Occidente al tempo stesso. Antonio Marras immagina l’incontro tra lei ed il lupo, ne nasce una collezione chic e forte allo stesso tempo, dove materiali e texture si incontrano per definire “il senso delle cose”.
Meravigliose stampe kimono si accompagnano di dettagli in pelliccia, la palette di colori spazia dall’aubergine, al giada, al blu notte. I tocchi preziosi vengono dati dal bronzo, dal rosa antico e dal rosso porpora. Ossimori. Contraddizioni in termine. Maschile e femminile. Prezioso e rigoroso. Questa collezione ci è piaciuta moltissimo, dall’inizio alla fine. E’ contemporanea, romantica e forte allo stesso tempo. I cappotti over saranno sicuramente uno dei pezzi forte, insieme agli abiti delicati ed eterei.
Nell’ultima foto vedete un assaggio del look beauty per questa sfilata Antonio Marras. Occhio leggermente pesto, di chi non dorme mai e vive grandi avventure (ombretto grigio e kajal sfumato) e l’immancabile rossetto dark, che è un po’ la sua firma. Che ne pensate?
Articolo scritto e redatto da Giulia Angolini | Tutti i diritti sono a lei riservati