Le amicizie di quando ero bambina sono quelle che mi porto dietro ancora oggi. Negli anni sono passati tanti amici, tanti volti, tanti cuori, ma sono sempre le amicizie storiche quelle che sento al mio fianco ogni giorno. Ho sempre pensato che le persone che ti si affiancano durante l’infanzia siano quelle che ti conoscono davvero per quello che sei, conoscono i tuoi momenti sì e i tuoi momenti no e sanno come prenderti durante gli uni e gli altri.

Sembra facile: tu mi conosci da sempre, io conosco te, siamo a posto così. E invece portare avanti un’amicizia nata nel periodo dell’infanzia è un difficile lavoro di equilibrio, perchè negli anni cambi tu e cambiano le persone che da sempre associ alla parola amico. Si fanno discussioni, si scende a compromessi, qualche volta arrivi al punto di dire ok, basta.

Ultimamente ci penso spesso: l’amicizia è un sentimento strano e profondamente instabile. Negli anni è cambiato il mio modo di approcciarmi alle amicizie, vecchie e nuove, perchè sono cambiata io e sono cambiati i miei bisogni. Non sono più disposta ad aspettare la telefonata di un’amica per settimane e a restare appesa ad un filo nell’attesa di una risposta. Allo stesso tempo però mi rendo conto che senza i miei amici mi sento persa. Quando non sento un amico per troppo tempo mi arrabbio ma contemporaneamente provo una sensazione che definirei di vuoto: mi sento come se mi mancasse un pezzo, come se non potessi più tenermi in equilibrio su tutti e due i piedi. Mi rendo sempre più conto di una cosa e cioè che l’amicizia, un sentimento instabile, irrazionale, precario è in realtà quell’elemento che mi tiene in equilibrio ogni giorno, che mi aiuta a destreggiarmi tra le difficoltà – più o meno grandi – che incontro.

Tra il lavoro, la famiglia e le passioni spesso sono proprio i miei amici a tenermi in equilibrio. Loro mi aiutano a vivere InSync, in equilibrio con gli altri ma soprattutto con me stessa: da quando ho scoperto cosa significa vivere Insync grazie ad Activia, cerco di farlo ogni giorno. Non potrei esprimere tutte le mie potenzialità al meglio se non mi sentissi in equilibrio costante, certa di chi sono e di cosa voglio. Sono – anche – loro a permettermi di girare come una trottola tra impegni di lavoro e personali senza che mi giri mai la testa, senza che io smetta di sentirmi InSync e lo fanno compensando un momento no o riportandomi alla realtà quando sono troppo euforica e io faccio lo stesso con loro, senza neanche accorgermene. Ci completiamo, riusciamo sempre a mettere in pari il piatto della nostra bilancia e anche quando l’equilibrio si spezza la sfida più bella e stimolante è ricostruirlo insieme, InSync.

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