Adagiato sulle colline di Castellina in Chianti, in pieno Chiantishire Senese, si trovava un antico monastero del XVII secolo, tra le mura del quale erano soliti nidificare gli sparvieri.
Oggi, quel monastero è un’Azienda, e su quelle colline produce il nettare che ha reso celebre nel mondo questa fetta del nostro Paese: il Chianti.
Il Casale dello Sparviero, che ha mantenuto nel nome e nel logo un forte legame con i tempi passati, si estende su 380 ettari, 90 dei quali coltivati a vigneto a un’altitudine di 250 metri slm, quota ottimale per la produzione del Chianti Classico.
La produzione è strettamente territoriale, vini rossi con una sola eccezione, un esperimento che si chiama Sparviero Rosé ottenuto da uva 100% Sangiovese: vino fresco con note erbacee e sentori di frutta bianca.
Poter degustare questi prodotti è stato un piacere, che ha avuto luogo a Milano, che come amo ricordarvi ogni volta che posso sarebbe il centro del mondo se non ci fosse New York, all’ interno dello spazio Al Cortile, 200 mq di loft inserito in un contesto suggestivo vicino ai Navigli che ospita anche show-room, artisti, architetti e designer oltre ad essere il ristorante di Food Genius Academy e uno spazio per molteplici eventi food&wine.
La degustazione, accompagnata da salame di cinghiale e piccoli assaggi preparati dai migliori allievi dell’Academy, si è svolta in un clima amichevole, nient’affatto austero, con gentilissimi sommelier che volentieri si prestavano a spiegazioni anche face to face dei vini dell’Azienda.
Personalmente ho assaggiato tre dei prodotti in degustazione: il già citato Rosé, il Chianti Classico Casale dello Sparviero e il Cru Vigna Paronza.
Detto del Rosé, che si ottiene vinificando in bianco dopo una breve macerazione sulle bucce e che è pronto dopo sei mesi di affinamento in vasca, mi vorrei soffermare sugli altri due vini.
Il Chianti Classico Casale dello Sparviero, 95% Sangiovese e 5% Canaiolo, è tutto ciò che un Chianti Classico dovrebbe essere: frutti rossi, note speziate e verità.
La verità di un vitigno, il Sangiovese, padre di un vino che va dritto al punto con la sua asciuttezza in bocca e persistenza, e che si chiude con morbidezza ma senza essere ruffiano; un vino rosso
rubino intenso con pochi riflessi granati, affinato dodici mesi in botti di rovere e sei in bottiglia.
Vigna Paronza, il Cru dell’Azienda, cioè un vino che nasce da uve raccolte da una singola vigna e non da tutto l’appezzamento, è Sangiovese 100%, affinato diciotto mesi in Barriques “mitigati” da sei mesi in botte grande e sei mesi in bottiglia.
Questo fa si che la morbidezza e le note di vaniglia date dalla Barrique non siano fastidiose, e che possano emergere i sentori di ciliegia sotto spirito e frutti rossi che in bocca virano decisamente verso i frutti di bosco: importante, persistente, tannico il giusto e con un finale lungo e piacevole.
Completano l’offerta di Casale dello Sparviero il Chianti Superiore, più di pronta beva, il Chianti Classico Riserva e l’IGT Rosso dello Sparviero, il vino più internazionale, ottenuto da Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Un’esperienza di degustazione decisamente consigliata per conoscere ancora meglio la verità e la meraviglia di un vino che non ha eguali.
Enjoy!
Articolo scritto e redatto da Lorenzo Volpi | Tutti i diritti sono riservati