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White suggestions #2: esattamente 64 post dopo. Sono passati quasi due anni di trend, mode, stelle comete. Di manie che sono andate e venute, ossessioni bizzare e a volte anche un po’ più di bizzarre, ma si, 64 post dopo sono qui a riparlare di un trend ormai placidamente accettato come ovvio quando si apre la stagione dei primi soli, quando si comincia a scoprire qualche lembo di pelle, si congedano cappotti e sciarponi in favore di qualcosa di più leggero. Gli audaci sfoggiano un look total white anche d’inverno, ma io ve l’ho gia detto (white suggestions, ndr) e ve lo ripeto di nuovo qui: i risultati non sono sempre i più brillanti. Quando comunque lo sono, hanno tutta la mia invidia. Nulla come il bianco mi avvicina alla sensazione di leggerezza, mi fa pensare alle camicie di lino, al cotone fiammato sopra ai jeans, al pizzo che a volte poco lascia all’immaginazione.

E’ questa leggerezza che si vede sfilare a casa Chloé: seta e chiffon leggerissimi dagli effetti stropicciati e dall’appeal geometrico prendono forma in total look dalle linee fluide e scivolate. Le trasparenze ci sono, usate sapientemente per un risultato femminile, seducente si ma pieno di grazia. Il total white è invece il fulcro della passerella Balenciaga: le trasparenze si affiancano a volumi scultorei in un risultato che alleggerisce nella sua combinazione con il bianco, delle linee decise e strutturate.

Da BCBG Max Azria il bianco spezza un palette di colori che spazia dal chambray al rosa fard: chemisier leggeri in bianco optical sfilano e lasciano intravedere dettagli inaspettati; scolli sulla schiena, maniche dai tagli e volumi costruiti, profondi spacchi sino alla parte alta della coscia completano una collezione casual di un gusto femminile noncurante, di una sensualità quasi non voluta, ma puntualmente perfettamente riuscita.

Per Francesco Scognamiglio il bianco contamina una palette definita tra nero e cipria. Unica distrazione le stampe floreali che accompagnano il cuore della collezione, la ricerca intorno ad un unico elemento, la peonia, che si fa forte nelle ruches, nelle pieghe di abiti e gonne.

Bianco anche per Calvin Klein Collection. Qui non è il cuore, ma come a casa Scognamiglio, un elemento di una palette cromatica, stavolta varia, che sfila attraverso capi caratterizzati da quell’allure vagamente austera tipica della maison, ma declinata ogni volta in una chiave moderna che la priva di noia e scontatezza. I tagli sono decisi, le linee strutturate, il risultato è, soprattutto per certi capi, moderno e davvero interessante.

Lontano dal concetto di leggerezza e fluidità è la collezione firmata Gareth Pugh. Cyborghiana direi. Eccentrica e scultorea. Tecnici i materiali e le soluzioni, futuristici tagli e volumi. Risultato d’impatto. Senza dubbio.

E poi ancora il candore di Issey Miyake e la raffinata eleganza, di una perfezione quasi intoccabile , firmata Ralph Lauren. Geometrica DKNY, nei tagli e nei pattern e in fine Mayet, sfiziosa, fresca e assolutamente una scoperta per me.

Per questo vi dico stay tuned, per il resto aspettate la fine dei saldi e le nuove collezioni negli store.

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Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati