Una mania. Un virus che in un lampo ha contaminato un numero considerevole di prodotti. Dall’alta moda alle catene low cost, fino agli accessori più prevedibili. Fluo fluo fluo. Ovunque.
Il mio naso storceva all’inzio, io che l’evidenziatore lo apprezzo solo giallo. Ma, contro le mie previsioni, sono caduta – anche io – nel tunnel. Nessun uso-abuso, sia chiaro, però mi sono lasciata trasportare dal flusso vitaminico.
Giallo, cedro e lime, rosa e blu.
Il mio preferito è il giallo. Mille volte si. Anche se è il cedro a stregarmi.
La P/E 2012 lo ha servito in portate più o meno sofisticate, a volte sorprendendo, a volte deludendo. Verò è che mangiare sempre le stesse cose stanca. Front row, street style, tutto condito da toni psichedelici non sempre glamorous. Le gambe slanciatissime lo portano benissimo, le curvy anche. Che dir si voglia, i toni accessi non fanno male quasi a nessuno. Dico quasi perché per alcune forse un pastello rosa pesca è preferibile ad un giallo limone di Sorrento. E lo dico preservando però ben poche speranze che questi input vengano colti. Da chiunque. Ovunque.
Si, mai come per il fluo – e i teschi ooohh adorati teschi – credo che si possa parlare di un vero e proprio ceppo batterico che si trasmette, implacabile, anche per via aerea. Oserei dire che non serve neanche che intercorra ossigeno tra il contaminante e il contaminato, la sola vista su cataloghi, riviste o su altro soggetto portante/indossante, fa scattare il contagio. E così, in un lampo, addict.
Sia chiaro, adoro i colori, sfacciatamente. Ma l’uso-abuso che invade spesso le immagini che passano davanti ai miei occhi, mi induce ad avere qualche riserva sulla sua piena promozione. Toni allegri e brillanti. Voto 10+. Il loro uso. Picchi da 9. Strapiombi da 2. Come scogliere sul mare. Profonde.
Nonostante ciò – e qualcuno direbbe addirittura, grazie a ciò – ne ritroviamo influenza ancora per la P/E 2013. Gli accessori firmati Garavani, le passerelle di Frankie Morello, DVF, Moschino, propongono più o meno sfacciatamente un trend visto e stra visto. Non sempre sorprendendo. Degni di nota sicuramente i cenni in Antonio Berardi. Per le catene low cost invece aspetto la stagione e intanto mi chiedo: resisteremo o cederemo nuovamente senza riserve all’appariscente arcobaleno di colori?
(Credits: Tumblr)
Articolo scritto e redatto da Barbara Ceriali | Tutti i diritti sono riservati