“Creare abiti adatti ad una cinquantenne e cercare di venderli ad una diciottenne frizzante e dinamica é piuttosto complicato” ha dichiarato Luc Duchêne al momento della rivelazione della nuova anima della casa di moda prêt-à-porter della quale è CEO. Il marchio Chine, insegna belga più che amata nel nord Europa, ha infatti deciso circa un anno fa di rinascere e dotarsi di un nuovo discorso ed una nuova anima. A partire dal nome del brand, ora Luc.Duchêne in onore di quello che è un po’ il Renzo Rosso del paese dei cavoletti. Proprietario anche del marchio Mer du Nord, e con alle spalle una carriera da importatore (per i marchi di jeanseria Chipie e Chevignon, delle istituzioni per i giovani francofoni degli anni ’80) ,Duchêne sta portando avanti la sua decisione di reinventare il DNA della sua casa di moda

La nuova Luc.Duchêne, è stata investita letteralmente da una nuova dinamica: nuovo direttore, nuovo stile, nuovi principi, nuovo discorso e nuove égéries dai nomi glamour ed eleganti. Un esempio? Elettra Rossellini-Wiedemann, la prima testimonial della nuova donna Duchêne vestita dal designer belga Tim Van Steenbergen. Al lavoro c’è quindi un nuovo team, cui si aggiungono la directrice de collection Nathalie Gabay e i due figli di Duchêne, Emilie (cool-hunter) e Fabrice (co-direttore)

Alla base del nuovo io dell’insegna belga un’idea molto semplice: l’abito. L’abito in tutte le sue declinazioni, ma che resta sempre e comunque un total-look a sé stante, da condire con accessori di tendenza. Tra il rock borghese ed il sexy metropolitano, è a cominciare dalla primavera 2011 che le nuove forme incarnanti il concept di Duchêne causano veri e propri coups de coeur tra le fashioniste di quassù. Tinte principali gli irrinunciabili neri e bianchi, beige ed ecru, che si propongono di rivisitare uno stile più squisitamente urban attraverso l’influenza dei fucsia, dei verdi, o delle tonalità shock come l’arancio e il lime

Ed è ad un anno dal lancio della nuova identità della griffe che Duchêne coinvolge quattro bloggers belghe nel progetto Luc.Duchêne goes The Fashionalists. Sotto la direzione artistica di Rollin Lowolong, il blogger di streetstyle di The Fashionalists, dalle innegabili doti comunicative e fotografiche, sono nati dei cliché che vedono come interpreti della nuova collezione due bloggers francofone e due fiamminghe, per indirizzarsi ad un pubblico più vasto (ricordatevi che la barriera linguistica in Belgio è alla base di problematiche che vanno al di là della pura politica) e lanciare un messaggio di unità, forse un poco pretenzioso, nell’ambito della collaborazione tra Fiamminghi e Valloni. Il risultato sono degli scatti che vedono come protagoniste quattro donne diverse, dagli stili marcatamente differenti e dai risultati piuttosto interessanti

Le blogger invitate erano tutt’altro che amatrici o neofite; scelte per l’occasione stiliste e professioniste della moda. Tra di loro Tiany di Kirilove (che avete incontrato qui), Emma Gelaude, altra stella della scena blog fiamminga, Valentine Avoh, originaria della Costa d’Avorio e con uno stile tutto particolare e, per finire, Axelle Blanpain

Una collezione, tra l’altro, a base di abitini deliziosi tanto rocker quanto romantici, e di spezzati colorati e assolutamented’effetto

 Articolo scritto e redatto da Giulia Vettore che ad oggi non fa più parte del team autori di theoldnow.it