Non so se conoscete Vasco Brondi alias “Le luci della centrale elettrica“, non so se lo avete mai ascoltato, amato o anche solo apprezzato. Ma solitamente chiunque abbia incrociato i suoi lavori è stato colpito da qualche verso o da una qualche sua dichiarazione. Il suo ultimo disco è appena arrivato ed ha un titolo splendido, anzi splendente: “Costellazioni“. Pubblicato il 4 marzo ha debuttato al secondo posto nella classifica ufficiale degli album più venduti in Italia.

Seppure un po’ difficile al primo ascolto (almeno al mio), Vasco credo si distingua per “intensità e poesia”. Non saprei proprio come dirlo diversamente, ma di certo “intensità e poesia” secondo me, fanno di un giovane, questo cantautore.

“Costellazioni” è un album poliedrico che forse rappresenta tutta la voglia di staccare e di viaggiare che ha accompagnato Vasco negli ultimi tempi, e che piuttosto di cercare omogeneità vive proprio della curiosità verso stimoli e sensazioni diverse. Ogni brano vive per se stesso e non rappresenta nessun’altra canzone, ognuno vuole dire o significare qualcosa di per sé. Non c’è quindi uno stile che contraddistingue il disco, non uno strumento che faccia da padrone, ma di certo si coglie una ricerca di bellezza che instancabile si riversa di pezzo in pezzo: “Quindici canzoni luminose, una costellazione di quindici stelle, ognuna con la sua storia, i suoi paesaggi e la sua direzione.” Scrive Brondi.

Le parole di Vasco sul suo ultimo lavoro, disponibili sul sito ufficialesono certamente le più adatte a raccontarlo in modo approfondito. Io intanto sto ancora cercando di capire quale dei mondi raccontati mi rappresenti di più mentre continuo ad ascoltare “I destini generali“: pezzo di apertura dell’album, invitante e coinvolgente. E’ uno di quei brani che potrebbe esplodere nel momento più intenso di un film come un inno che richiama all’attenzione.

Sono tanti gli ingredienti che si mescolano in questo disco, prodotto artisticamente dallo stesso Vasco e da Federico Dragogna (Ministri): creatività, originalità, curiosità e io direi in qualche modo anche una sottile, ma sempre viva, speranza. Il sentimento positivo che ho l’impressione attraversi “Costellazioni” e lo renda un lavoro più maturo rispetto al passato. Il sentimento che tende al “dopo”, guarda avanti e parla di tutte le proiezioni che vanno oltre l’ora generando una possibilità di futuro in un tempo precario.

“Costellazioni” è, inoltre, un tour in partenza da Livorno il 14 marzo che attraverserà le maggiori città italiane e vedrà sul palco anche Ettore Bianconi (elettronica e moog), Sebastiano De Gennaro (percussioni), Andrea Faccioli (chitarre elettriche e chitarre acustiche) e Daniela Savoldi (violoncello).

Chicca finale: “Costellazioni” uscirà anche in versione vinile, con un maxi booklet di 24 pagine, per valorizzare il lavoro realizzato per l’artwork dall’illustratore Gianluigi Toccafondo.

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Credits: leluci.org

Articolo scritto e redatto da Alessia Esposito | Tutti i diritti sono riservati

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