All’anagrafe si chiama Simone Enei. Ha 23 anni e vive a Forlì. Per tutti quelli che non lo conoscevano dall’infanzia sarà ricordato però come quello che ” Andò in Islanda, scattò 3438 foto in 142 giorni e decise di raccontarlo in un sito Internet”
Questo è il suo sogno, almeno per ora. Dal 22 aprile all’11 settembre 2014 Simone, infatti, ha vissuto in Islanda, a 3000 km da casa tra le campagne e le fattorie adiacenti al piccolo villaggio di Sauðárkrókur. Oggi vuole raccontare l’esperienza incredibile attraverso un sito Internet di viaggio ed un libro fotografico. I protagonisti sono molteplici: 142 giorni, 41 ore trascorse sugli autobus, 60 vacche da latte munte, 140 pecore accudite, cinque agnelli orfani allattati, 56 persone conosciute, 5 ore di volo di andata e 5 ore di volo al ritorno per un totale di 3438 foto scattate. La domanda sorge spontanea:perché non pubblicare tutto in un album da pubblicare su Facebook o su Pinterest o su un altro social network? La risposta ce la fornisce proprio Simone: “Non sarebbe stata la stessa cosa, non credi?”
Sì perché l’idea che sta alla base del progetto di Simone è quella di raccontare un viaggio non solo a livello fotografico, ma anche a livello narrativo, rendere un contesto geograficamente riconoscibile attraverso le note testuali che completeranno la narrazione del viaggio e lo renderanno davvero unico. Ma per fare questo ci chiede un aiuto, un contributo. Parliamo infatti di un’operazione di crowdfunding basata quindi sulle donazioni che vengono fatte. Ma c’è di più: Birkihlíð Viaggio in Islanda diventerà, speriamo, un sito Internet utile a chi vorrà recarsi in Islanda entrando in contatto, prima di essere fisicamente sul posto, in maniera empatica con i luoghi incredibili in cui Simone ha vissuto, ma non solo. Birkihlíð Viaggio in Islanda sarà infatti anche un libro fotografico che non sarà in vendita ma sarà possibile averlo solo come ricompensa della donazione. Le ricompense sono infatti il modo per ringraziare del contributo qualunque esso sia. A questo. Sta a voi, io la mia donazione l’ho già fatta