Una delle caratteristiche che mi ha incuriosito maggiormente di Antonella è il suo desiderio di scoprire e conoscere a fondo storia e forma dei tessuti, di approfondire sempre e lasciare che la sua curiosità proceda insaziabile. Non potevo quindi lasciarmi sfuggire l’occasione di intervistarla e di immergermi con lei nella sua passione per le stoffe e la Scozia, che da vita a capi dall’animo rock ma allo stesso tempo ricchi di tradizione.
1. Antonella: definisciti in 3 parole e spiegacene il motivo.
Tre parole: mi viene in mente la canzone di Valeria Rossi…beh per me: musica, amore, curiosità.
La musica è sempre stata la chiave di volta della mia vita, musica rock per intenderci compagnia di qualsiasi momento, mi alzo lavoro cammino corro con la musica, piango rido con la musica, penso con la musica creo con la musica (rock)
Amore, la soluzione a tutti i dubbi della vita è …ama e capirai. Certe volte risolvo, altre volte no. Ma non si può avere tutto.
Curiosa Osservatrice. Sono una inguaribile curiosa, la curiosità non ti pone limiti è sinonimo di libertà per me. Magari corro il rischio di essere troppo superficiale per correre a curiosare altro.
2. Antocostasette Milano: partiamo dal tuo nome ufficiale. Ci racconti come è nato e quando?
Antocosta7 è sempre stato il mio indirizzo di posta elettronica, usato da anni. Non è altro che l’abbreviazione del mio nome e cognome ( Antonella Costantino) e la data del mio giorno di nascita, 7 marzo, e soprattutto un numero portafortuna. Le persone ormai mi chiamano sig.ra Costa, e gli amici nuovi …ehi ciao ANTOCOSTA. Non potevo usare un nome diverso per il mio brand. Ho aggiunto il mio cane some simbolo. Da quando ho iniziato questo progetto lui fedelmente accanto a me. Non potevo escludere la fedeltà.
3. Moda, storia e cultura delle Highlands scozzesi. Come si crea e si tiene in equilibrio il mix di questi tre elementi che apparentemente non hanno nulla in comune?
Il tartan era già noto in Scozia nel 16° secolo,, è sempre stato legato alle più antiche famiglia delle Highlands della Scozia, colonizzate dai celti. Il kilt, o sottana o in gaelico philibeg risale al secolo 18° e qui si apre un mondo….
L’uso del Kilt ad un certo punto diventa simbolo di appartenenza ad un Clan, ad un determinato territorio delle Highlands Scozzesi. Simbolo di fierezza di appartenenza. Tessuto, indistruttibile di Pura Lana. Usato all’inizio dalla nobiltà inglese e poi man mano arrivato arrivato a noi Usato nell’epoca moderna da Curt COBAIN, nel film Braveheart indossato come kilt, Negli anni ‘60 appare come un segnale di ribellione soprattutto in certi gruppi musicali. Cindy Lauper negli anni 80. Nella moda, Gaultier, abiti strizzati in vita in tartan. Notissimo il trench di Burberry, che ha il suo tartan. Regina indiscussa della rielaborazione del Tartan è Vivienne Westwood, icona della moda Punk negli anni ’80….esiste da sempre la sua linea rinnovata ogni anno “anglomania” basata sul disegno tartan. Ogni disegno tartan viene registrato nel “The SCOTTISH REGISTER OF TARTANS” Ce ne sono 5000. Quindi 5000 mix di colori diversi. Come può la moda non innamorarsene?
4. Quale è il tuo capo del cuore da indossare?
La gonna lunga di tartan.
5. Quale è il tuo capo del cuore da realizzare per altre?
Beh per non essere ripetitivi tutti i capi che creo sono capi del cuore. Li creo per me li indosso sempre prima io li provo li testo e poi li realizzo. Quindi produco per gli altri ma anche per me, per gli altri, per stare bene. In questo momento il vestito in flanella, è terribilmente accogliente caldo, quasi rilassante…beh anche il pantalone da viaggio in flanella…tutto rigorosamente disegno tartan
6. Quali pensi siano i tre must have che ogni donna dovrebbero avere nell’armadio?
Camicia in seta, gonna in tartan lunga, cardigan di pura lana o in cachemire.
7. La moda è fatta a cicli: quali tendenze attendi ritornino con ansia e a quali non rinunceresti mai?
La moda anni ’60 di Yves St Laurent, abiti e giacche in stile safari, i pantaloni in lana, larghi a zampa con risvolto ed i cappotti anni ’70 quelli con il colletto rotondo per intenderci, sempre di Yves St. Laurent.. Non posso però rinunciare allo stile stravagante e provocatorio impregnato di tradizione e tecnica di Vivienne Westwood.
8. Tartan è una parola magica nella tua vita. Ci racconti un ricordo legato a questo tessuto e il motivo per cui è diventato così importante per te?
Sono la classica sorella “piccola e rompiscatole” di mia sorella. Quando avevo 10 anni circa e lei 15 volevo sempre starle dietro. Aveva un’amica nel palazzo, si incontravano al vertice (scale condominiali) oppure a casa sua. Lei era figlia unica quindi aveva una stanza grande tutta per se, il più delle volte mi sbattevano fuori, ovvio, ma aveva una cosa che mi piaceva da impazzire una poltrona a dondolo in legno tutta foderata in tartan e ovviamente io non credo di essermi mai potuta sedere su quella poltrona. Per anni mi sono portata dietro il ricordo di quella poltrona in tartan come qualcosa di bello e impossibile.
Poi l’amore per la Scozia ha risvegliato in me quell’amore mai realizzato. Un giorno ho deciso di creare vestiti solo con disegno tartan, i più belli.
9. Scozia: ci vivresti? cosa ti affascina qui questa terra e della sua storia?
E’ il mio paradiso mentale. Non l’ho scoperta ancora tutta ma c’è un legame con quella terra come un fidanzato lontano. Ci devo tornare spesso e la ricerca dei tessuti per le mie collezioni mi consente questi viaggi di ricerca veramente rigeneranti. La Storia travagliata con gli Inglesi, la loro continua lotta per una indipendenza che ancora non riescono ad ottenere ,una terra poi anche difficilmente penetrata dai Romani e la natura veramente impregnata di fantastico, elementi affascinanti che fanno per me della Scozia una terra continuamente da scoprire.
Il verde poi si trova ovunque e sterminato. Solo ad Edimburgo che è la capitale della Scozia, si trovano boschi prati, colline verdi (Arthur ‘s seat), Il Giardino Botanico Reale Edimburgo è fantastica il verde che durante l’anno cambia mille sfumature.
10. Quale è la domanda che avresti voluto ricevere e la risposta che mi avresti dato?
Perché hai scelto di fare la stilista di una linea di abbigliamento proprio adesso?
…perché ho deciso finalmente di affrontare la sfida più grande: trasformare la mia passione in un lavoro.